25 Aprile, nell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo, il Paese si mobilita tra celebrazioni ufficiali, manifestazioni popolari e riflessioni sulle sfide del presente. Il ministro dell’Istruzione Valditara sottolinea il ruolo plurale della Resistenza e invita a mantenere vivo lo spirito dell’unità occidentale.
Ottant’anni di libertà
“Ottanta anni fa l’Italia tornava libera. Oggi celebriamo i valori di libertà e democrazia”. Con queste parole, pubblicate sui social, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha ricordato l’80° anniversario della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista, celebrato il 25 aprile.
Durante la giornata, il Ministro ha preso parte alla cerimonia istituzionale con la deposizione delle corone davanti a Palazzo Marino, a Milano. A margine dell’evento, ha voluto sottolineare il carattere inclusivo e multiforme della Resistenza: “È stata un fenomeno plurale e pluralistico, ha coinvolto tante donne e tanti uomini che sono morti per la libertà d’Italia“, ha affermato Valditara. “Oggi voglio ricordare anche quei partigiani azionisti, cattolici, liberali e socialisti che spesso non sono stati ricordati in passato e che hanno dato pure loro un contributo fondamentale combattendo per liberare l’Italia dal nazifascismo”.
L’omaggio a Salvo D’Acquisto e ai liberatori di Trieste
Il Ministro ha poi voluto rendere omaggio a Salvo D’Acquisto, giovane vicebrigadiere dei Carabinieri ucciso dai nazisti nel 1943 per salvare civili innocenti: “È un eroe che mi ha commosso per la sua storia“, ha dichiarato.
Non è mancato il ricordo delle forze internazionali che contribuirono alla liberazione del Paese: “Voglio ricordare la liberazione del porto di Trieste fatta dalla Guardia di Finanza insieme alle forze armate americane, canadesi, australiane e polacche”, ha aggiunto. “Su quel loro sacrificio dobbiamo sempre oggi riflettere, per mantenere unito l’Occidente”.
Le manifestazioni popolari in tutta Italia
Il 25 aprile è stato celebrato non solo attraverso eventi istituzionali, ma anche con numerose manifestazioni popolari promosse da associazioni, sindacati, realtà artistiche e collettivi di base. A Napoli, ad esempio, hanno sfilato insieme l’ANPI, i centri sociali come Insurgencia ed Ex Opg, il Movimento Disoccupati 7 Novembre, il sindacato Si Cobas e gruppi studenteschi come Uds e Kaos.
Durante il corteo, oltre a commemorare la Liberazione, i manifestanti hanno espresso solidarietà al popolo palestinese, ribadito il proprio no al riarmo europeo e criticato il decreto sicurezza. Davanti alla sede di Fratelli d’Italia in corso Umberto sono stati simbolicamente bruciati mitra di cartone, mentre nei pressi dell’università Federico II alcuni studenti hanno esposto una bara di cartone per denunciare la mancanza di attenzione verso l’istruzione pubblica e le difficoltà del mondo accademico, anche a causa delle strutture ritenute inadeguate.
Le parole di Musumeci e la risposta di Valditara
Nei giorni precedenti al 25 aprile, il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, aveva invitato alla sobrietà: “Tutte le cerimonie sono consentite, con la sobrietà che la circostanza impone a ciascuno“, aveva detto uscendo da una seduta del Consiglio dei Ministri.
Valditara ha voluto chiarire il senso di quelle parole, escludendo ogni intento polemico: “Credo che il ministro Musumeci intendesse semplicemente dire che bisogna ovviamente rispettare il 25 aprile e anche il periodo particolare in cui si colloca questa giornata”, ha spiegato. “È opportuno che tutte le manifestazioni siano sempre rispettose della correttezza dell’ordine pubblico. Tutto qua, credo non ci fosse nessun intento polemico nei confronti di manifestazioni che intendono celebrare una grande giornata, quella della libertà e della democrazia”.
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