Nel contesto del XVIII Convegno di Endocrinologia, Andrologia e Riproduzione svoltosi a Lecce, è stato presentato un report significativo sull’equilibrio psicosociale degli adolescenti. L’indagine, condotta su oltre 4.000 studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori di Padova e provincia, mette in luce il legame profondo tra benessere emotivo, contesto familiare e comportamenti a rischio. Ne emerge una fotografia nitida e preoccupante: i ragazzi appaiono smarriti, in balia di una società che ha perso i riferimenti simbolici della figura genitoriale.
L’indagine: uno specchio sul mondo degli adolescenti
Il fulcro dello studio è un questionario anonimo composto da 60 domande, somministrato direttamente in aula tramite QR code al termine di incontri assembleari. Le domande hanno toccato tematiche sensibili come attività fisica, consumo di sostanze, sessualità e, soprattutto, benessere psicologico. L’indagine, condotta tra marzo e aprile 2025, ha coinvolto oltre 4.000 studenti di età media di 18 anni, provenienti da vari istituti della rete scolastica padovana: dal Nievo al Cornaro, dal Gramsci al Gymnasium, fino al Teatro Farinelli di Este.
I risultati: fragilità emotive e famiglie divise
Il quadro che emerge dai dati è allarmante. Il 42% dei ragazzi figli di genitori separati ha richiesto supporto psicologico, rispetto a una media del 33% nel campione totale. Questi giovani manifestano anche un rischio maggiore nell’uso di psicofarmaci e un’età più precoce nel primo rapporto sessuale, spesso in contesti familiari disfunzionali. Particolarmente significativa è la percezione della figura paterna: tra i figli maschi di genitori separati che vivono con la madre (oltre il 90% del campione), il padre è percepito come indifferente da 2 a 3 volte di più rispetto ai padri conviventi e come problematico fino a 5 volte di più.
Il ruolo simbolico perduto dei genitori
Secondo gli esperti intervenuti al convegno, tra cui il professor Carlo Foresta e il dottor Pietro Aliprandi, la vera carenza non è la mancanza fisica del genitore, ma la perdita della sua funzione simbolica ed educativa. “Oggi molti ragazzi crescono senza una bussola affettiva – afferma Aliprandi – non perché manchi un genitore, ma perché manca un adulto che sappia dire ‘no’, che sia guida e contenimento”. La mancanza di un orientamento affettivo condiviso rischia di lasciare i giovani soli, privi di punti fermi, affidandosi al web come unico spazio di confronto.
Genitori giovani, comportamenti a rischio
Anche l’età dei genitori influisce sui comportamenti dei figli. I ragazzi cresciuti in famiglie con genitori under 40 mostrano una maggiore propensione al consumo di alcol, sigarette, all’uso della pillola del giorno dopo e al sexting. Aumentano inoltre i casi di malattie sessualmente trasmissibili. Questi dati suggeriscono che non sia la “modernità” in sé il problema, ma la mancanza di un’identità chiara nel ruolo genitoriale. “Serve una nuova narrazione pubblica su cosa significhi essere madre o padre oggi – insiste Aliprandi – altrimenti gli adolescenti continueranno a crescere disorientati”.
Il linguaggio muto del fumo: disagio e solitudine degli adolescenti
Uno dei dati più significativi riguarda il fumo tradizionale, interpretato come un gesto carico di significato simbolico. “Non solo dipendenza – spiega Foresta – ma un linguaggio muto della sofferenza relazionale, un oggetto transizionale che colma un vuoto affettivo”. Il fumo elettronico, invece, pare assumere un valore meno regressivo: non esprime necessariamente disagio, ma può rappresentare una forma di “oralità socializzata”, un gesto che facilita l’inclusione e l’appartenenza a un gruppo.
Prevenzione e responsabilità: un progetto per ritrovare la rotta
La Fondazione Foresta, promotrice dell’indagine, ha presentato un progetto di prevenzione che mira a riportare al centro il ruolo educativo della famiglia. L’obiettivo è stimolare una riflessione pubblica e culturale sul significato profondo dell’essere genitori oggi. “In un’epoca che ha smagnetizzato tante bussole affettive – conclude Foresta – il compito più alto di un genitore è quello di accettare il ruolo di guida, anche quando comporta conflitto. Perché l’amore autentico passa, spesso, proprio da lì”.
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