Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa da parte del Presidente ANCoDiS Rosolino Cicero, che richiama l’attenzione dell’opinione pubblica, delle istituzioni scolastiche e delle forze politiche sul momento cruciale della rendicontazione finale delle attività svolte nel corso dell’anno scolastico. Nel testo che segue, il Presidente Cicero evidenzia il disallineamento tra il grande impegno profuso dal personale scolastico e il riconoscimento economico previsto – spesso modesto, ritardato e inadeguato – richiedendo interventi strutturali che valorizzino in modo equo e coerente la professionalità dei docenti e delle figure di sistema. Un appello chiaro e documentato, rivolto a MIM, forze politiche e OO.SS., affinché si dia finalmente riscontro alle esigenze di una scuola autonoma che chiede dignità, attenzione e visione strategica per il futuro.
ANCoDiS: da luglio migliaia di docenti in attesa dei modestissimi pagamenti delle attività aggiuntive
Nella scuola italiana nel mese di giugno si procede alla elaborazione del bilancio informale e formale delle attività didattiche ed extra didattiche che sono state programmate, progettate, realizzare, monitorate e verificate dalla “squadra dell’autonomia” che per l’intero anno scolastico si è fatta carico, al fianco del Ds, in collaborazione con gli uffici amministrativi e in sintonia con le deliberazioni degli organi collegiali di dare a ciascuna comunità scolastica la migliore offerta formativa possibile.
In aggiunta, anche in questo anno abbiamo avuto il faticoso lavoro amministrativo, organizzativo ed extradidattico connesso alle azioni del PNRR. In ogni scuola, migliaia di docenti, a diverso titolo impegnati, hanno svolto ore ed ore di formazione, quotidianamente hanno messo in campo professionalità, energie e certamente una grande quantità di lavoro aggiuntivo in termini di tempo e di impegno.
Ogni dirigente scolastico, ogni direttore sga, ogni comunità scolastica può certificare tutto questo imponente lavoro che certamente lascerà una traccia indelebile in ciascuna realtà scolastica. Bene, adesso siamo alle prese con le rendicontazioni formali delle attività aggiuntive (si tratta di fatto di lavoro straordinario per un docente) che saranno retribuite con fondi del FIS, determinati in sede di contrattazione d’Istituto sulla base di risorse limitate e certamente inadeguate assegnate alla scuola nel mese di settembre.
ANCoDiS, come ogni anno, sta raccogliendo dati relativi alla complessità della scuola, alle forme di lavoro espletate per il funzionamento organizzativo e didattico, alle retribuzioni che sono state determinate. Ma sin da adesso è facile fare due previsioni: sul modesto e certamente non congruo riconoscimento economico al netto della tassazione fiscale e contributiva rispetto alla qualità e alla quantità del lavoro e sull’incertezza dei tempi dell’erogazione dei pagamenti che dipendono da diversi fattori interni ed esterni alle singole scuole.
Ciò premesso, chiediamo che forze politiche, MIM ed OO.SS. diano risposte ai seguenti punti:
- detassare in modo significativo il costo del lavoro aggiuntivo e straordinario così da rendere il riconoscimento economico più congruo rispetto alla qualità del lavoro svolto (come fatto nel settore sanitario);
- qualificare strutturalmente il lavoro aggiuntivo nella carriera docente così da rendere più attrattivo per chi lo vuole intraprendere (oggi siamo al limite della ricerca dei “volontari”);
- procedere tempestivamente con il percorso di formazione incentivata per le figure di sistema (siamo fermi alla prima annualità e non si hanno notizie per la seconda);
- prevedere nel prossimo CCNL l’area delle figure di sistema così da determinare una moderna articolazione della funzione docente (prevista dal legislatore nel lontano 1997 con l’introduzione della funzione dirigenziale).
La scuola autonoma necessita di un’attenzione che deve essere certamente strategica per il sistema paese, il personale docente merita un rinnovato e adeguato trattamento economico, le figure di sistema aspettano l’introduzione di una specifica area che non deve essere intesa in modo gerarchico (timore infondato di chi preferisce la carriera piatta e lo status quo) ma quale meritato valore aggiunto alla professione docente”.
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