Anief contro il DM 32/2025: ricorsi per i docenti di sostegno specializzati

Anief ricorre contro il DM 32/2025: i docenti di sostegno specializzati vengono scavalcati da non specializzati confermati su decisione di famiglie e dirigenti.

09 settembre 2025 19:13
Anief contro il DM 32/2025: ricorsi per i docenti di sostegno specializzati - ANIEF
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Il DM 32/2025 ha introdotto la conferma dei docenti di sostegno non specializzati sulla stessa sede, con il consenso di famiglie e dirigenti. Una scelta che ha sollevato la protesta di Anief, pronto a ricorrere per tutelare i docenti specializzati scavalcati nelle nomine per l’a.s. 2025/26.

Il nodo della conferma dei docenti di sostegno

Il decreto ministeriale 32 del 26 febbraio 2025 ha stabilito che i docenti a tempo determinato sul sostegno possano essere riconfermati nella stessa sede per l’anno scolastico 2025/26, purché ci sia il consenso delle famiglie e l’approvazione del dirigente scolastico. Questa misura, pensata per garantire la continuità didattica, ha però provocato forti critiche da parte dei sindacati. In particolare, i docenti specializzati inseriti in GaE o GPS si sono visti scavalcare da colleghi privi del titolo, i quali hanno ottenuto la precedenza solo in virtù della normativa introdotta.

La posizione di Anief e le azioni legali

Anief ha deciso di reagire con fermezza contro il DM 32/2025, ritenendolo lesivo dei diritti dei precari in possesso della specializzazione sul sostegno. L’organizzazione sindacale ha annunciato l’avvio di ricorsi ad adiuvandum al TAR Lazio, già investito della questione, o al Giudice del Lavoro territorialmente competente. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale, l’obiettivo è garantire il rispetto dei principi di merito e di giustizia: “Non possiamo accettare che la conferma degli insegnanti dipenda da una scelta soggettiva di famiglie e dirigenti. Il sistema di reclutamento deve basarsi su titoli e competenze”.

Il dibattito sulla scuola del merito

Al centro dello scontro c’è il delicato equilibrio tra continuità didattica e valorizzazione delle professionalità specializzate. Se da un lato le famiglie chiedono stabilità per i figli con disabilità, dall’altro i sindacati sottolineano che solo i docenti formati possono offrire adeguato supporto. Per Anief, permettere a non specializzati di mantenere il posto rischia di creare una “scuola a due velocità”, dove non sempre vengono rispettati i diritti degli studenti più fragili. La battaglia legale appena avviata potrebbe avere ricadute significative sul prossimo anno scolastico e sul futuro delle politiche di reclutamento del personale di sostegno.

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