Artigiani nelle scuole: il piano di Valditara per valorizzare i talenti e la manualità
Il Ministro propone l'ingresso dei maestri del saper fare tra i banchi per orientare i giovani e tramandare le competenze tradizionali.
Durante la visita alla trentesima edizione dell’Artigiano in Fiera, il Ministro Giuseppe Valditara ha delineato una strategia per il futuro dell'istruzione tecnica. L'obiettivo dichiarato è portare gli artigiani nelle scuole fin dal ciclo primario, creando un legame diretto con il mondo del lavoro. Questa iniziativa mira a preservare il patrimonio tecnico e creativo nazionale, offrendo agli studenti nuove opportunità per scoprire i propri talenti.
La necessità di tramandare il sapere manuale
La questione centrale sollevata a Rho Fiera Milano riguarda la trasmissione di quelle competenze che costituiscono l'eccellenza del Made in Italy. Non si tratta soltanto di custodire una memoria storica, ma di rendere vivo un patrimonio di abilità pratiche che rischia di interrompersi senza un adeguato ricambio generazionale.
Il Ministro ha sottolineato l'importanza di stimolare la curiosità degli studenti verso l'universo della manualità e della progettazione. È fondamentale fornire strumenti adeguati per coinvolgere i giovani, affinché la tradizione della maestria non vada perduta ma si evolva attraverso le nuove leve.
Il progetto degli artigiani nelle scuole per orientare i giovani
Per avvicinare le nuove generazioni alla cultura del lavoro artigiano, è necessario intervenire precocemente sui percorsi educativi, iniziando già dalla scuola primaria. L’intenzione del Ministero è favorire l'incontro tra gli studenti e i maestri del lavoro direttamente nelle aule, permettendo ai ragazzi di toccare con mano la realtà produttiva.
Questa interazione non serve solo a mostrare un mestiere, ma rappresenta uno strumento fondamentale per l'orientamento scolastico e professionale. Confrontarsi con manufatti ed esempi concreti aiuta i giovani a comprendere le proprie inclinazioni e a valutare percorsi formativi alternativi che garantiscano stabilità e soddisfazione personale.
La riforma 4+2 e l'interesse internazionale
Il collegamento tra il mondo dell'istruzione e quello produttivo trova concretezza nella recente riforma della filiera tecnologico-professionale. Il modello, che prevede un percorso di quattro anni più due negli ITS Academy, punta a rafforzare la sinergia tra scuole e imprese ricevendo il plauso delle associazioni di categoria.
Ecco i punti chiave emersi durante l'intervento del Ministro riguardo al nuovo modello formativo:
Creazione di un ponte stabile tra la formazione teorica e l'applicazione pratica in azienda;
Riconoscimento del valore dei percorsi professionalizzanti come scelta strategica per il futuro lavorativo dei giovani;
Interesse internazionale verso il sistema italiano, con nazioni come l'Egitto e diverse realtà africane pronte a replicare l'approccio educativo.