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Assegno di Inclusione: cosa fare se compare “Nucleo ISEE da verificare” sul portale INPS

Cosa significa “Nucleo ISEE da verificare” per l’Assegno di Inclusione, le conseguenze e cosa fare se l’INPS sospende il pagamento.

Nel mese di aprile 2025, molti beneficiari dell’Assegno di Inclusione (ADI) hanno trovato una dicitura preoccupante durante la verifica della propria domanda sul portale INPS: “Nucleo ISEE da verificare”. Alcune famiglie hanno ricevuto conguagli positivi, ma per altri questa scritta ha generato confusione e timore per la sospensione del pagamento. Scopriamo cosa significa davvero e come comportarsi.

Cosa indica “Nucleo ISEE da verificare”?

Quando l’INPS scrive “Nucleo ISEE da verificare”, segnala che non riesce a concludere la verifica mensile dei requisiti per l’erogazione dell’ADI. Questo accade perché l’anagrafe comunale non ha ancora confermato ufficialmente la composizione del nucleo familiare dichiarata nella DSU ISEE.

In pratica, finché l’anagrafe non convalida i dati anagrafici, l’INPS blocca momentaneamente l’erogazione dell’Assegno di Inclusione per evitare errori nei pagamenti.

Perché compare questa dicitura?

La dicitura compare soprattutto quando il nucleo familiare ha subito modifiche recenti. Tra le cause più comuni:

  • un matrimonio, una convivenza o una separazione recente;
  • la nascita o la perdita di un componente della famiglia;
  • un cambio di residenza.

Anche un piccolo cambiamento può attivare controlli aggiuntivi, poiché l’importo dell’ADI e il diritto a riceverlo dipendono direttamente dalla composizione familiare e dalla situazione economica.

Quali sono le conseguenze per chi riceve l’Assegno di Inclusione

Chi riceve questa notifica vede sospendere temporaneamente l’erogazione dell’ADI. Tuttavia, nella maggior parte dei casi non si tratta di un’esclusione definitiva. L’INPS attende solo il completamento delle verifiche per procedere con il pagamento.

Se però, alla fine della verifica, l’INPS scopre che il nucleo familiare non rispetta più i requisiti previsti, allora può revocare il beneficio e chiedere la restituzione delle somme ricevute indebitamente.

Cosa devono fare i percettori dell’ADI in attesa?

Chi ha già aggiornato correttamente il proprio ISEE e rispetta ancora i requisiti non deve presentare ulteriori documenti. In questo caso, conviene:

  • controllare periodicamente lo stato della pratica sul portale INPS o tramite l’app MIA;
  • attendere comunicazioni ufficiali;
  • rivolgersi a un CAF o ai servizi sociali del Comune per eventuali chiarimenti.

A volte il ritardo nasce solo da problemi tecnici di allineamento tra le banche dati, e si risolve senza bisogno di ulteriori azioni. Il messaggio “Nucleo ISEE da verificare” può creare ansia, ma spesso si tratta solo di una fase intermedia nel controllo dei requisiti dell’Assegno di Inclusione. Chi mantiene aggiornati i propri dati e continua a rispettare i criteri previsti, riceverà regolarmente il beneficio. È comunque essenziale restare informati, monitorare la propria situazione sul sito INPS e leggere attentamente ogni comunicazione ufficiale.

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