Una bambina di 5 anni è stata esclusa dalla scuola dell’infanzia in provincia di Brescia per presunta mancanza di vaccinazioni, nonostante abbia già iniziato il ciclo vaccinale. La famiglia, di origine albanese, denuncia il caso attraverso l’avvocata Anila Halili, parlando di discriminazione e di lesione del diritto all’istruzione.
Il caso: esclusa dalla scuola nonostante la vaccinazione, presunta discriminazione
Una bimba di 5 anni, figlia di genitori albanesi, è stata esclusa dalla scuola materna che frequentava da due anni. Il motivo ufficiale sarebbe la mancanza di vaccinazioni obbligatorie. Tuttavia, secondo quanto riferito dalla legale Anila Halili, del foro di Cremona, la bambina ha già iniziato il ciclo vaccinale: prima dose somministrata il 17 aprile, seconda prevista per maggio e richiamo già prenotato per ottobre. La decisione dell’asilo ha spinto la famiglia a denunciare l’accaduto, sollevando questioni legali e sociali legate ai diritti dei minori stranieri.
Possibile errore burocratico e questioni di soggiorno
All’origine del problema potrebbe esserci un malinteso burocratico legato alla documentazione sanitaria e al permesso di soggiorno. Halili chiarisce che il padre possiede un regolare permesso, mentre la madre e le figlie sono in attesa di regolarizzazione da parte del Tribunale dei minorenni di Brescia. Nonostante questo, secondo la normativa vigente, l’accesso alla scuola non può essere subordinato alla regolarità del soggiorno. La bambina, indicata come “Maria” nella ricostruzione, frequentava regolarmente l’asilo da due anni, ma improvvisamente ne è stata esclusa all’inizio di questo nuovo anno scolastico.
La denuncia: è stata esclusa, ‘Una discriminazione inaccettabile’
L’avvocata Halili denuncia una violazione dei diritti fondamentali, richiamando il Testo unico sull’immigrazione, che garantisce l’istruzione a tutti i minori presenti sul territorio nazionale, anche se privi di documenti. «Tutti i bambini hanno diritto all’istruzione e alla sanità in Italia», dichiara la legale, evidenziando che l’esclusione della piccola Maria è avvenuta nonostante il rispetto dell’obbligo vaccinale in corso di completamento. L’episodio, secondo la famiglia, sarebbe espressione di una forma di discriminazione indiretta, che colpisce soprattutto i minori stranieri.
Obblighi vaccinali e diritto all’istruzione
La legge italiana prevede l’obbligo vaccinale per l’accesso a nidi e scuole dell’infanzia per i bambini tra 0 e 6 anni. In caso di mancanza dei vaccini richiesti, i minori non possono essere ammessi alle strutture scolastiche, ma il ciclo vaccinale della bambina risulta attivo, e ciò dovrebbe garantirle il diritto alla frequenza. Per i bambini dai 6 ai 16 anni, è sufficiente presentare il certificato o l’autocertificazione. Il decreto legge prevede anche sanzioni per chi si sottrae agli obblighi, ma nel caso specifico non vi è stato alcun rifiuto della vaccinazione, bensì un possibile errore di interpretazione della normativa da parte della scuola.
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