La TARI, ovvero la tassa sui rifiuti, nasce con la Legge n. 147/2013 (art. 1, commi 641–668 e 686) ed è di competenza comunale. Ogni Comune decide in autonomia le scadenze per il pagamento, solitamente fissando la prima rata nel mese di aprile. Questa tassa riguarda chi occupa o utilizza un immobile, anche se non produce rifiuti, poiché la norma si basa sulla potenziale produzione. In caso di immobili sfitti, chi possiede il diritto di proprietà deve comunque versare la TARI, a meno che non dimostri l’inutilizzabilità dell’immobile stesso.
Chi deve pagare la TARI e quando si ottiene l’esenzione
Il pagamento della TARI spetta all’utilizzatore dell’immobile. Se la casa è disabitata, priva di arredi e utenze attive, e in condizioni oggettive di inagibilità, l’inquilino può richiedere l’esenzione. Anche i Comuni riconoscono l’esonero per alcuni immobili o locali in particolari condizioni, come quelli in ristrutturazione con permesso valido, gli spazi riservati a impianti tecnologici, le aree sportive utilizzate esclusivamente per l’attività fisica o gli edifici destinati al culto.
Agevolazioni in base all’ISEE
Chi vive in condizioni economiche difficili può richiedere agevolazioni o esenzioni. I nuclei familiari con ISEE tra 0 e 6.250 euro possono ottenere l’esonero totale dal pagamento della TARI. Chi ha un ISEE tra 6.250 e 7.500 euro può invece accedere a uno sconto del 50%. I Comuni offrono inoltre riduzioni locali che si aggiungono a quelle nazionali. Per ottenere questi benefici, occorre presentare domanda seguendo le istruzioni specifiche del proprio Comune.
Bonus TARI: come funziona e a chi spetta
Il Decreto Fiscale 2020 (DL n. 124/2019) ha introdotto il bonus TARI, una misura che riduce la tassa sui rifiuti fino al 25% per chi si trova in difficoltà economica. Il DPCM del 21 gennaio 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 13 marzo, ha definito i criteri. Possono richiederlo le famiglie con ISEE inferiore a 9.530 euro (fino a 20.000 euro per chi ha almeno quattro figli a carico). Il richiedente deve risultare intestatario dell’utenza TARI, vivere stabilmente nell’immobile e non avere debiti pregressi, salvo casi documentati di disagio.
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