Una recente inchiesta trasmessa da Mi Manda RAI3 ha portato alla luce un preoccupante fenomeno: la diffusione di certificazioni linguistiche e informatiche false, acquistate da docenti e aspiranti insegnanti per ottenere punteggi maggiori nelle graduatorie scolastiche o superare concorsi pubblici. Il servizio, andato in onda il 12 aprile 2025, ha evidenziato come queste certificazioni vengano rilasciate da enti formalmente riconosciuti dal Ministero, ma che spesso non corrispondano a reali competenze. L’assenza di controlli effettivi ha dato origine a un mercato in espansione, dove le certificazioni vengono vendute senza reali esami o formazione.
Il nuovo sistema delle certificazioni “sotto accreditamento” e il ruolo di Accredia
Per contrastare queste irregolarità, il Ministero dell’Istruzione ha avviato una transizione verso un sistema di certificazione “sotto accreditamento”, ispirato agli standard internazionali UNI-EN-ISO. In questo modello, solo gli enti riconosciuti da Accredia, l’organismo nazionale di accreditamento, potranno rilasciare certificazioni valide. Il vantaggio principale di questo sistema è la trasparenza, grazie a un registro pubblico consultabile, e il riconoscimento internazionale delle certificazioni. Questa novità è già applicata nel settore scolastico, in particolare per le competenze digitali del personale ATA, attraverso il framework europeo DigComp 2.2, e ora anche per la formazione degli educatori, con DigCompEDU.
Certificazioni false e il reportage sul campo: truffe documentate tra Napoli e Salerno
Il giornalista Stefano Maria Sandrucci ha documentato direttamente, attraverso interviste e sopralluoghi in Campania, il meccanismo delle certificazioni acquistate senza merito. In un caso, un intermediario ha spiegato come ottenere una certificazione linguistica per 249 euro, promettendo aiuto durante l’esame tramite messaggi su WhatsApp. A Pagani, in provincia di Salerno, è stato mostrato come una certificazione informatica possa essere ottenuta per 550 euro, senza frequentare corsi. Altri titoli, come la CLIL (400 euro), le SKILLS (50 euro) e il livello C2 linguistico (520 euro), vengono offerti a pagamento, con il solo obiettivo di aumentare il punteggio nelle GPS (Graduatorie Provinciali per le Supplenze).
Le denunce del mondo scolastico e le nuove regole per il futuro
Da tempo sindacati come Gilda e associazioni come ANDIS segnalano queste anomalie. Molti commissari di concorso, durante le prove orali, hanno rilevato la totale incompetenza di candidati in possesso di titoli che dovrebbero attestare competenze specifiche. Il passaggio alle certificazioni sotto accreditamento rappresenta quindi una svolta attesa, già prevista nel nuovo contratto del personale scolastico. Durante l’evento Didacta Firenze, la dirigente Carmela Palumbo ha confermato l’intenzione del Ministero di adottare questo sistema come unico riferimento per i titoli valutabili nei concorsi e nelle graduatorie.