Bullismo e suicidio: Valditara annuncia ispezioni e denuncia l’abuso dei social

La morte di Paolo riaccende il tema del bullismo. Valditara annuncia ispezioni, la Procura indaga per istigazione al suicidio e sequestra i cellulari.

15 settembre 2025 20:40
Bullismo e suicidio: Valditara annuncia ispezioni e denuncia l’abuso dei social - Giuseppe Valditara
Giuseppe Valditara
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La tragica morte di Paolo, quindicenne di Latina, riporta al centro il tema del bullismo scolastico e del suo legame con i social network. Il ministro Giuseppe Valditara annuncia ispezioni negli istituti frequentati dal ragazzo, mentre la Procura indaga per istigazione al suicidio e analizza i cellulari di compagni e coetanei.

Le denunce della famiglia e l’intervento ministeriale

Il dramma del giovane Paolo ha messo in luce una storia di vessazioni e umiliazioni denunciate ripetutamente dai familiari. La madre ha dichiarato: “Abbiamo sempre denunciato tutto alla scuola”, chiedendo che il caso non venga archiviato nel silenzio. Il fratello ha inviato una lettera dettagliata al ministro Valditara e alla premier Meloni, documentando insulti, messaggi denigratori e umiliazioni subite nei primi giorni delle superiori. In risposta, il ministro dell’Istruzione e del Merito ha disposto due ispezioni ministeriali: una presso la scuola media frequentata dal ragazzo e l’altra presso l’istituto superiore dove aveva appena iniziato l’anno scolastico. Gli accertamenti mirano a verificare il contesto educativo e le eventuali segnalazioni rimaste senza adeguato riscontro.

Le misure anti-bullismo e il fenomeno in crescita

Intervenuto alla trasmissione “Coffee Break” su La7, Valditara ha espresso profonda preoccupazione: “Il tema del bullismo mi rattrista parecchio e mi sta particolarmente a cuore, tanto è vero che abbiamo adottato una serie di misure come le nuove norme sulla condotta”. Il ministro ha ricordato che la legge prevede l’obbligo per i dirigenti scolastici di attivare percorsi immediati, convocare i genitori e nei casi più gravi segnalare alle autorità competenti. Ha inoltre evidenziato che il bullismo è “in aumento in tutta Europa” e che ciò è probabilmente collegato all’“abuso dei social network”, i quali amplificano e velocizzano le dinamiche persecutorie rendendole più pervasive.

L’indagine della Procura di Cassino e il cyberbullismo

La Procura di Cassino ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio e disposto l’autopsia sul corpo del quindicenne per chiarire le cause del decesso. I Carabinieri hanno sequestrato i cellulari di diversi coetanei della vittima per ricostruire possibili condotte di cyberbullismo. Gli inquirenti stanno analizzando chat, conversazioni e attività sui social, predisponendo una serie di interrogatori tra compagni di classe e studenti dell’istituto. L’obiettivo è fare luce sulla dinamica dei presunti atti persecutori e verificare se le norme anti-bullismo siano state rispettate. Questo caso diventa così uno specchio drammatico della fragilità dei giovani, del potere dei social e della necessità di risposte istituzionali rapide e incisive.

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