Candeggina nella borraccia: studentessa in ospedale, studente confessa

Studentessa di Siracusa beve candeggina dalla borraccia dopo uno “scherzo” di un compagno. Ricovero urgente e indagini dei Carabinieri

26 settembre 2025 16:06
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Uno “scherzo” di pessimo gusto ha messo in serio pericolo la vita di una studentessa di un istituto superiore della provincia di Siracusa. Il compagno di classe ha ammesso di aver diluito candeggina nella sua borraccia, causando un malore immediato e il ricovero in ospedale. L’episodio ha sollevato allarme sulla sicurezza nelle scuole.

Il malore dopo l’ora di educazione fisica

L’episodio si è verificato al rientro in aula dopo l’ora di educazione fisica. La studentessa, credendo di bere semplice acqua, ha avvertito un odore anomalo dalla borraccia e, dopo averne bevuto il contenuto, si è sentita male all’istante. I professori sono stati immediatamente allertati e la giovane è stata accompagnata dai familiari in pronto soccorso, dove i medici hanno praticato una lavanda gastrica urgente per scongiurare danni gravi. Attualmente la ragazza è ancora ricoverata ma non sarebbe in pericolo di vita.

La confessione del compagno e le indagini in corso

Secondo quanto emerso dalle prime verifiche dei Carabinieri, nell’istituto è stata rinvenuta una bottiglia di candeggina introdotta dall’esterno. Dopo i primi sospetti, il compagno di classe avrebbe confessato di aver messo la sostanza nella borraccia “per scherzo”, ammettendo di aver sottovalutato la pericolosità del gesto. Gli inquirenti stanno valutando eventuali responsabilità penali e le misure disciplinari a carico del ragazzo, mentre la comunità scolastica resta scossa dall’accaduto.

Sicurezza scolastica e responsabilità

L’episodio ha riacceso il dibattito su controlli e prevenzione all’interno degli istituti scolastici, specie in relazione all’introduzione di sostanze pericolose. L’uso improprio di prodotti chimici, anche per scherzo, può avere conseguenze gravissime e i dirigenti scolastici sono chiamati a rafforzare i sistemi di vigilanza. Genitori e insegnanti chiedono ora provvedimenti concreti per evitare il ripetersi di situazioni simili, sottolineando l’urgenza di un’educazione alla legalità e al rispetto reciproco già dai primi anni di scuola.