CCNL 2022/24 scuola, FLC CGIL: 'Governo trovi risorse per recuperare il potere d'acquisto'

La FLC CGIL chiede al governo fondi adeguati per il rinnovo del CCNL 2022/24, per tutelare il potere d'acquisto e sanare le disparità retributive.

04 settembre 2025 17:44
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La FLC CGIL sollecita il governo a stanziare le risorse necessarie per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL 2022/24) del comparto Istruzione e Ricerca. La richiesta mira a recuperare il potere d'acquisto dei lavoratori, eroso dall'inflazione, e a colmare il divario retributivo con gli altri settori della Pubblica Amministrazione, avviando una trattativa equa.

La posizione della FLC CGIL

Il sindacato Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL ha espresso una posizione netta durante l'incontro all'ARAN. Non intende ratificare passivamente le decisioni del governo, che porterebbero a una perdita di due terzi del potere d'acquisto dei salari. A fronte di un'inflazione certificata quasi al 18% nel triennio 2022-2024, gli aumenti proposti si fermano al 6%. La FLC CGIL, pur essendo un sindacato incline alla contrattazione e alla firma dei contratti, non accetterà un accordo che penalizzi così pesantemente il personale di scuola, università, ricerca e Afam. La disparità di trattamento è un nodo cruciale.

La perequazione salariale dimenticata

Le dichiarazioni del ministro della Pubblica Amministrazione, Zangrillo, relative a uno stanziamento di 20 miliardi di euro fino al 2030, vengono criticate. Il ministro si concentra sulla perequazione salariale per funzioni centrali ed enti locali, trascurando il comparto Istruzione e Ricerca. Questo settore risulta essere il meno retribuito dell'intera Pubblica Amministrazione. Il sindacato chiede perché la perequazione per questi lavoratori non sia una priorità per il governo. È fondamentale affrontare questa ingiustizia per valorizzare il lavoro nel settore.

Le richieste per un contratto equo

Per una chiusura rapida ed equa del CCNL, la FLC CGIL chiede al governo di abbandonare le politiche di risparmio a danno dei lavoratori. È necessario stanziare risorse aggiuntive per adeguare gli stipendi all'inflazione reale, certificata dall'ISTAT. Inoltre, si propone l'istituzione di un fondo specifico per la perequazione retributiva, volto a ridurre il divario con gli altri comparti pubblici. Questo rappresenta il presupposto minimo per avviare una trattativa che risponda concretamente alle esigenze di tutto il personale del settore.

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