Il nuovo decreto legge sulla Pubblica Amministrazione, recentemente convertito in legge, introduce una serie di novità che interesseranno profondamente le modalità di accesso ai concorsi pubblici e la gestione del personale negli enti locali. Tra le misure più innovative spicca la valutazione del merito sportivo, destinata a premiare chi ha raggiunto risultati di rilievo nelle competizioni riconosciute dal CONI o dalle federazioni sportive.
Pubblica Amministrazione: razionalizzazione e nuove opportunità per giovani e dipendenti con i concorsi pubblici
Composto da 22 articoli, il decreto punta a snellire i processi e ad allineare le esigenze delle amministrazioni con la valorizzazione delle competenze. Tra le disposizioni principali si evidenzia il rafforzamento del ruolo dei giovani diplomati ITS e dei laureandi, ai quali sarà data maggiore attenzione nelle selezioni. Abrogata la “taglia idonei” della precedente legge di bilancio, il decreto prevede inoltre l’aumento del trattamento accessorio per i dipendenti degli enti locali, il potenziamento dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale e interventi specifici su TFR, TFS e pensionamenti anticipati per chi ha compiuto 65 anni.
Le modifiche coinvolgeranno anche le regioni a statuto speciale e i concorsi a carattere regionale, con l’obiettivo di rendere più flessibili i criteri di selezione e migliorare la qualità del personale assunto.
Merito sportivo nei concorsi pubblici: cosa prevede il decreto PA e come funzionerà la valutazione
Una delle principali innovazioni del decreto è l’introduzione della valutazione del merito sportivo come titolo nei concorsi pubblici. Secondo quanto stabilito dall’articolo 4, il merito sportivo potrà essere considerato nelle graduatorie di assunzione, purché attinente alle qualifiche richieste. Questa valutazione non comporterà una riserva di posti ma rappresenterà una facoltà dei singoli bandi, esercitabile entro limiti ben definiti.
La norma prevede che il Governo, su proposta del Ministro per la Pubblica Amministrazione e in accordo con il Ministro per lo Sport, adegui i regolamenti vigenti per integrare questa novità. L’obiettivo è valorizzare il percorso agonistico di alto livello, riconosciuto da CONI o federazioni, come esperienza utile per il servizio pubblico, premiando così qualità trasversali come la disciplina, la determinazione e la capacità di lavorare in squadra.
Punteggi per medaglie e titoli sportivi: il modello di riferimento e le incognite attuative
In attesa dei decreti attuativi che chiariranno le modalità di applicazione, un precedente del 2023 offre un primo orientamento sui criteri di valutazione del merito sportivo. Secondo una proposta di legge presentata da deputati della Lega, il conseguimento di medaglie olimpiche o mondiali avrebbe dovuto garantire un punteggio specifico nei concorsi pubblici:
- Medaglia d’oro olimpica: 12 punti, pari a un’abilitazione professionale.
- Ulteriori medaglie d’oro olimpiche: +1,5 punti ciascuna, fino a un massimo cumulabile di 3 punti, equiparabili a un master di primo livello.
- Medaglia d’argento olimpica: punteggio pari a quello di una pubblicazione scientifica, fino a 8 punti.
- Medaglia di bronzo olimpica e oro ai mondiali assoluti: 5 punti, analoghi a uno stato di servizio qualificato ottimo.
Tuttavia, non essendo ancora stati emanati i decreti attuativi, resta da definire se la partecipazione alle competizioni sarà sufficiente oppure se sarà necessario aver conseguito successi significativi per ottenere punteggi aggiuntivi. La concreta applicazione della norma dipenderà quindi dalle future linee guida del Governo.
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