Concorsi universitari: le proposte a confronto di ANDU e FLC CGIL

Concorsi universitari: scopri le proposte di ANDU e FLC CGIL per una riforma del reclutamento basata su commissioni nazionali e procedure trasparenti.

A cura di Scuolalink Scuolalink
22 settembre 2025 19:19
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Il DDL 1518 riaccende il dibattito sui concorsi universitari. ANDU e FLC CGIL avanzano le loro proposte per superare la cooptazione e garantire un reclutamento più equo. Al centro della discussione ci sono le commissioni nazionali e la necessità di un sistema trasparente per l'accesso alla docenza.

Concorsi universitari: le proposte di ANDU e FLC CGIL

Di seguito il comunicato stampa di ANDU – Associazione Nazionale Docenti Universitari sul contributo alla discussione negli Atenei del DDL 1518 (Revisione delle modalità di accesso, valutazione e reclutamento del personale ricercatore e docente universitario) all’esame del Senato.

ANDU, FLC CGIL e Rete 29 Aprile hanno invitato a promuovere incontri di ateneo sul DDL che si vuole fare diventare legge al più presto. L’esame del DDL riprenderà il 24 settembre 2025 nella Commissione Cultura del Senato. Di seguito i contenuti delle posizioni sui Concorsi universitari elaborate da ANDU e da FLC CGIL (Rete 29 Aprile al momento non ha definito una propria posizione). A Perugia è già stato convocato un incontro di ateneo (v. 

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La posizione dell’ANDU

Concorsi veramente nazionali a ogni livello o meglio il ‘buono posto’

Per superare la cooptazione personale, spacciata per scelta autonoma degli atenei, occorre che ogni ingresso in tutte le figure pre-ruolo e di ruolo avvenga a livello nazionale con commissioni interamente sorteggiate tra tutti i professori, escludendo gli appartenenti agli atenei interessati, e prevedendo che non vi sia più di un commissario dello stesso ateneo. E per l’ingresso nel ruolo docente (che deve diventare unico), per indebolire ancor più la logica dell’appartenenza, le commissioni concorsuali devono stilare una graduatoria dei vincitori per consentire, a scalare, la scelta degli atenei in cui prendere servizio tra quelli dove sono previsti i posti.

Gli avanzamenti da un livello all’altro della docenza devono avvenire, a domanda, attraverso una valutazione individuale dell’attività di ricerca e didattica svolta dal docente da parte di una commissione nazionale composta come quella per i concorsi e, all’esito positivo, deve conseguire l’immediato e completo riconoscimento dell’avanzamento, senza ulteriori prove locali.

Nel transitorio, per i già abilitati a ordinario o ad associato da subito va previsto il passaggio automatico nella fascia superiore, coprendo l’eventuale maggior costo con specifici fondi nazionali (v. Come ricostruire l’Università tutta).

In alternativa, meglio uscire da ogni ipocrisia e consegnare al singolo professore ordinario il posto da occupare, consentendogli di scegliere senza infingimenti a chi assegnarlo, senza alcun mascheramento (abilitazione o requisiti nazionali, concorsi, scelta dell’Ateneo o del Dipartimento). Insomma si dia al singolo barone un ‘buono posto’, da spendere come vuole.

La posizione della FLC CGIL

Concorsi nazionali in alternativa alle ASN e ai concorsi locali

La FLC CGIL ha recentemente elaborato una proposta per introdurre concorsi interamente nazionali, al posto delle ASN e dei concorsi locali.

La composizione delle commissioni nazionali proposta dalla FLC CGIL

“Le procedure concorsuali devono essere nazionali per tutto il personale strutturato e con una stretta periodicità. Quando furono previste concorsi e commissioni nazionali (tra 1980 e 1998), il livello di ingresso nei ruoli universitari fu mantenuto con procedure e commissioni locali. Il rafforzamento di un sistema nazionale in questa stagione, oltre che l’opportunità di contenere le tendenze alla cooptazione diretta, suggeriscono invece la necessità di prevedere per qualsiasi posizione concorsi su bandi e commissioni nazionali, a partire proprio dalle Tenure Track, con un numero di vincitori pari ai posti banditi (eliminando ogni logica di idoneità o rose tra cui scegliere), procedure in grado di valorizzare la mobilità, lo sviluppo di approcci o modelli teorici diversi, in sostanza la libertà di ricerca. Le scelte possono esser diverse, a partire da quella adottata nel 1979 con la chiamata delle strutture ma l’immissione di ruolo di tutti i vincitori per iniziativa ministeriale: quella preferenziale potrebbe esser la scelta della sede da parte dei vincitor (44). I concorsi, anche per evitare ricorso e affollamenti, devono esser continuativi, su base annuale o biennale, evitando ritardi e ingolfamenti.”

“La scelta dei commissari deve prevedere il sistema del sorteggio puro, perché la valutazione tra pari è una caratteristica fondante delle comunità scientifiche e accademica, propria di tutti i suoi componenti, mentre le procedure elettive impongono semplicemente l’indirizzo prevalente da un punto di vista numerico (a livello di Dipartimento o nazionale). Proprio per il profilo nazionale del sistema che si ritiene fondamentale rafforzare in questa stagione, il sorteggio deve avvenire tra tutti i docenti del settore a livello nazionale, senza loro preventive candidature, prevedendo specifiche esclusioni (45) ed esenzioni (46). Il sistema universitario italiano ha la necessità oggi di un rilancio immediato, che passa per una svolta sostanziale nelle politiche universitarie e nel finanziamento degli atenei, ma anche nella ricostruzione di procedure nazionali e trasparenti, in grado di garantire libertà di ricerca e di insegnamento, oltre che lo sviluppo di quelle relazioni cooperative che hanno a lungo caratterizzato la comunità scientifica internazionale. 44 Sulla base di una graduatoria nelle valutazioni o, nel caso di più indicazioni della stessa sede, procedure di scelta variamente modulabili.

44 - Sulla base di una graduatoria nelle valutazioni o, nel caso di più indicazioni della stessa sede, procedure di scelta variamente modulabili

45 - Ad esempio, CUN, Rettori, Direttori di Dipartimento, presenza in Commissioni nella tornata precedente, ecc.

46 - Ad esempio, didattica e impegni istituzionali per il periodo di impegno nella commissione.”

(da pag. 19 di UNA NUOVA STAGIONE PER L’UNIVERSITA’ ITALIANA, UN NUOVO RECLUTAMENTO DELLA DOCENZA UNIVERSITARIA - cliccare qui).

Su questa stessa questione v. anche “Emendamento 1. [Abrogazione ASN e concorso nazionale per i professori]” contenuto nelle “PROPOSTE DI EMENDAMENTI SUL DISEGNO DI LEGGE A.S. 1518” elaborate dalla FLC CGIL. (cliccare qui).

Concorsi universitari: attuali differenze tra le proposte dell’ANDU e della FLC CGIL

L’impianto di questa proposta coincide sostanzialmente con quello della proposta dell’ANDU. Tra le due proposte vi sono per ora alcune differenze sulla composizione delle commissioni, sulla scelta delle sedi da parte dei vincitori (v. nota), sull’applicazione delle prove nazionali anche per le figure pre-ruolo, sui modi per arrivare al docente unico e sul transitorio.

Tali attuali differenze possono costituire ulteriore motivo di confronto e di verifica, coinvolgendo il più possibile tutte le componenti dell’università e, in particolare, i precari. A cui ancor più dovrebbero interessare le modalità di svolgimento dei concorsi, e agli studenti ai quali sarebbe più utile una didattica svolta da docenti non condizionati dai loro ‘maestri’.

Nota. Questa posizione è presa in considerazione anche dalla stessa FLC CGIL (v. la nota 44 più sopra)

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