Concorso Dirigenti Scolastici: stop di 6 minuti, il CdS ordina la ripetizione della prova scritta [Ordinanza]
Un blocco tecnico di 6 minuti al Concorso Dirigenti Scolastici porta all'annullamento della prova scritta. Una sentenza che crea un importante precedente.

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Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di un candidato al concorso Dirigenti Scolastici. Un'interruzione tecnica di 6 minuti, non recuperati, ha violato la par condicio, obbligando l'USR Calabria a disporre la ripetizione della prova scritta per il concorrente.
Il caso del blocco informatico
Durante lo svolgimento della prova scritta per il concorso a dirigente scolastico in Calabria, un candidato ha subìto un’interruzione della propria postazione. Il blocco tecnico, durato circa 6 minuti, ha richiesto l'intervento di un esperto per essere risolto. Nonostante il ripristino del sistema, il tempo perduto non è stato concesso al termine della sessione, compromettendo la regolarità della procedura per il concorrente.
Concorso Dirigenti Scolastici: il percorso legale del candidato
A seguito della mancata ammissione, il candidato ha presentato un'istanza al TAR Calabria, che in un primo momento aveva respinto la richiesta di sospensiva. Tuttavia, il concorrente ha deciso di proseguire il suo percorso legale, presentando ricorso in appello. La sua tenacia è stata premiata dalla decisione finale del Consiglio di Stato, che ha ribaltato la precedente valutazione e riconosciuto la fondatezza delle sue ragioni.
La violazione della par condicio
La sentenza del Consiglio di Stato ha stabilito che l'impossibilità per il candidato di usufruire dell'intero tempo a disposizione ha leso il principio di par condicio. I giudici hanno sottolineato come il mancato recupero dei minuti persi a causa di un guasto tecnico non imputabile al concorrente abbia alterato la parità di trattamento rispetto agli altri partecipanti, influenzando potenzialmente l'esito finale della sua prova.
Le conseguenze della sentenza
Per effetto dell'ordinanza, l'USR Calabria dovrà ora organizzare una nuova sessione d'esame per il solo ricorrente, garantendo le massime condizioni di imparzialità e anonimato. La decisione costituisce un importante precedente giuridico, censurando di fatto l'operato del Ministero dell’Istruzione per non aver garantito le condizioni ottimali per lo svolgimento della selezione pubblica, come sottolineato dal legale del candidato.