venerdì, 4 Ottobre 2024
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Condizioni critiche per il personale ATA: la Uil Scuola Rua chiede riconoscimento e diritti

Il personale ATA nelle scuole italiane vive in precariato e chiede diritti e riconoscimento. La Uil Scuola Rua sollecita cambiamenti urgenti nel contratto

Il personale ATA nella scuola italiana affronta una situazione di precarietà, mancanza di riconoscimento sociale ed economico, e incarichi spesso diversi da quelli previsti dal contratto. La Uil Scuola Rua denuncia una vera emergenza e punta al riconoscimento del loro ruolo come priorità della sua azione sindacale.

Dichiarazioni di Giuseppe D’Aprile alla manifestazione di Napoli relativo alle condizioni del personale ATA

Durante una manifestazione organizzata dalla Uil Scuola Rua Campania presso l’I.S.S. Sannino De Cillis a Napoli, Giuseppe D’Aprile, segretario generale della Uil Scuola Rua, ha ribadito la necessità di un cambiamento radicale. “Le ragioni che ci hanno portato a non sottoscrivere il CCNL 2019-21 restano valide”, ha sottolineato D’Aprile.

“Abbiamo ricordato ai politici, sia di governo che d’opposizione, che il personale ATA merita diritti, non concessioni. Sono una risorsa fondamentale per la scuola italiana e il loro valore deve essere riconosciuto anche a livello contrattuale”.

Il problema del precariato nel settore scolastico

Il problema del precariato non accenna a diminuire: attualmente, circa 50mila unità di personale ATA si trovano in condizioni lavorative instabili, una cifra che si aggiunge al numero già preoccupante di insegnanti precari, aggravando il quadro complessivo del sistema scolastico italiano.

Le richieste della Uil Scuola Rua per il prossimo rinnovo contrattuale per il personale ATA

Secondo D’Aprile, è urgente intervenire su tre fronti: retribuzioni, organici e un nuovo ordinamento professionale. “Il prossimo rinnovo contrattuale rappresenta un’opportunità cruciale per valorizzare il personale scolastico“, ha dichiarato. “Serve un miglioramento sia economico che normativo, con un’attenzione particolare ai diversi istituti giuridici del precedente contratto”.

Appello alla riforma e valorizzazione della scuola

Infine, D’Aprile ha concluso con un appello: “È tempo di fermarsi e riprogrammare il futuro della scuola italiana. Questo bene prezioso deve essere trattato con il rispetto e l’attenzione che merita”.

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