Conferma continuità didattica: i casi di mancata 'nominabilità' [Chiarimenti]

Continuità didattica su sostegno a.s. 2025/26: la riconferma non è automatica. La procedura per le supplenze 2025/26 è legata a precisi criteri di assegnazione.

31 agosto 2025 15:22
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Nonostante la richiesta di conferma per continuità didattica da parte delle famiglie e la disponibilità del docente, la conferma della supplenza su posto di sostegno per l'anno scolastico 2025/26 non viene ottenuta automaticamente. Gli Uffici Scolastici chiariscono che il processo di assegnazione è subordinato ad una serie di verifiche e di controlli. Vediamo quali sono.

Continuità didattica con conferma delle famiglie: la fase zero e la "nominabilità" del docente

Gli Uffici Scolastici sottolineano che la richiesta di continuità, sebbene espressa dal dirigente scolastico e confermata dal docente, non assicura in automatico l'incarico sullo stesso alunno né il medesimo numero di ore. Il punto cruciale del processo, regolato dal DM n. 32/2025, è la cosiddetta "nominabilità del docente". Questa verifica preliminare, denominata "Fase Zero", è di natura informatica e valuta se l'aspirante è in posizione utile per una nomina, considerando tutte le cattedre disponibili nel sistema e per ogni classe di concorso in cui è inserito nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS).

Pertanto, anche se esiste una richiesta di continuità e un posto disponibile, il docente potrebbe non risultare idoneo a ricevere la nomina, trovandosi così escluso dal Bollettino Zero. Questo meccanismo tiene conto dell'ordinario incrocio tra posti disponibili, preferenze espresse e punteggio nelle graduatorie. Il docente che non si colloca in posizione utile per una nomina in una delle sue classi di concorso viene automaticamente escluso dalla successiva fase di conferma.

Esempi sulle cause di mancata riconferma

Il meccanismo di attribuzione delle cattedre non è esente da complessità, come dimostrano alcuni esempi pratici. Un docente che ha richiesto la continuità potrebbe non essere nominabile se, a seguito del calcolo informatico del "Turno 0", il suo punteggio non gli permette di ottenere una cattedra in alcuna delle sue classi di concorso. In questo scenario, il sistema lo esclude automaticamente dalla possibilità di confermare la supplenza. Un altro caso comune è l'indisponibilità di posti.

La conferma, infatti, è legata ai posti e alle ore effettivamente disponibili nella scuola per l'anno scolastico 2025/2026. La disponibilità può essere influenzata da una serie di fattori, come i trasferimenti del personale di ruolo, le assegnazioni provvisorie o l'esaurimento dei posti a causa di nomine precedenti. Inoltre, se un docente ha richiesto un contratto al 31 agosto, potrebbe essere considerato rinunciatario per un posto al 30 giugno, anche se disponibile nella sede desiderata, con conseguente perdita dell'opportunità di conferma su sostegno.

I dati della procedura e le proiezioni ministeriali

Secondo le simulazioni del Ministero dell'Istruzione e del Merito, la procedura di riconferma ha interessato circa 58.000 docenti di sostegno, un dato che rappresenta solo la metà della platea complessiva dei docenti che teoricamente avrebbero potuto beneficiare della procedura. Le ragioni di questa mancata riconferma sono molteplici e includono la mancanza della richiesta da parte delle famiglie, il passaggio di grado scolastico da parte dell'alunno, il suo trasferimento in un'altra scuola o la mancata disponibilità del posto per via dell'assegnazione a docenti di ruolo o per assegnazioni provvisorie.

La procedura, dunque, non ha portato ad una conferma automatica, ma ha filtrato le nomine in base ai criteri di "nominabilità" e di effettiva disponibilità di cattedre, riducendo significativamente il numero di docenti che hanno potuto mantenere il loro incarico. Questo ha generato incertezza e chiarimenti da parte degli Uffici Scolastici per evitare malintesi tra docenti e famiglie.

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