Conferma docenti di sostegno: ricorso al decreto e attesa per novembre

Il decreto che esclude la continuità ai docenti di sostegno è stato impugnato. L’udienza del 19 novembre chiarirà le conseguenze sulle assegnazioni.

05 settembre 2025 16:51
Conferma docenti di sostegno: ricorso al decreto e attesa per novembre - Docenti in riunione
Docenti in riunione
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Il tema della continuità didattica dei docenti di sostegno continua a sollevare discussioni e contestazioni. Un recente decreto ministeriale ha escluso questa categoria dalla possibilità di conferma, generando reazioni sindacali e un ricorso in tribunale. L’udienza fissata a novembre sarà decisiva per comprendere gli effetti concreti della misura.

Il decreto contestato sul sostegno

Il decreto che disciplina la gestione degli incarichi di sostegno ha escluso i docenti dalla possibilità di conferma automatica. Tale decisione è stata ritenuta lesiva dei diritti degli insegnanti e soprattutto penalizzante per gli alunni con disabilità che necessitano di stabilità educativa. Un sindacato di categoria ha già avviato un ricorso, sostenendo che la misura viola i principi di continuità didattica e non tiene conto delle esigenze degli studenti.

L’udienza di novembre

La causa è stata calendarizzata per il 19 novembre, data in cui sarà possibile valutare gli effetti reali della normativa. In quel momento, infatti, le conseguenze delle assegnazioni saranno tangibili e documentabili, consentendo ai giudici di esprimersi su elementi concreti e non solo su valutazioni ipotetiche. La tempistica, quindi, è stata considerata strategica, in quanto permette di verificare se l’esclusione dalla conferma abbia prodotto disagi organizzativi e ricadute negative sul servizio scolastico.

Gli effetti attesi sul sistema scolastico

La strategia processuale adottata mira a dimostrare come il nuovo sistema di assegnazioni possa generare instabilità nei percorsi formativi e compromettere la qualità dell’inclusione. La mancanza di continuità, infatti, non ha solo conseguenze organizzative, ma rischia di tradursi in un impoverimento delle relazioni educative costruite con fatica dagli insegnanti di sostegno e dagli alunni. Ogni cambiamento forzato di docente comporta la necessità di ricostruire un rapporto di fiducia e di ridefinire metodologie didattiche già consolidate, con inevitabili ricadute sui progressi degli studenti con disabilità.

Secondo il sindacato, la situazione non riguarda soltanto i diritti professionali dei docenti, ma tocca direttamente il principio di equità del sistema scolastico. Un servizio di sostegno discontinuità rischia di diventare inefficace, incidendo sia sul benessere degli alunni sia sulla serenità delle famiglie. L’udienza di novembre, dunque, rappresenta un passaggio cruciale per il futuro del sostegno scolastico, poiché determinerà se l’impianto normativo potrà reggere di fronte alle contestazioni o se dovrà essere modificato per garantire maggiori tutele e stabilità.

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