Decreto Legge PA: aumenti previsti dei salari accessori fino a 250 euro per i dipendenti degli Enti Locali

Il nuovo Decreto Legge PA, approvato dalla Camera e attualmente al vaglio del Senato, introduce un’importante novità per i dipendenti pubblici. Si tratta dell’atteso aumento dei salari accessori, che porterà un incremento medio in busta paga compreso tra 150 e 250 euro mensili per i lavoratori degli enti locali, segnando un passo avanti verso la parità economica tra amministrazioni centrali e periferiche.

Salari accessori: cosa cambia per i lavoratori degli Enti locali

Il decreto punta proprio sull’aumento del salario accessorio, quella parte variabile dello stipendio che premia produttività, turnazioni complesse e responsabilità aggiuntive. I dipendenti di Comuni, Province e Regioni, finora penalizzati rispetto ai colleghi ministeriali, potranno finalmente beneficiare di risorse aggiuntive. Il decreto consente agli enti di attingere a fondi statali e di utilizzare appieno le possibilità previste dal contratto collettivo per colmare lo storico divario salariale. Questa misura punta a rendere più attrattive le carriere nella Pubblica Amministrazione locale, contrastando la fuga di competenze verso settori più competitivi.

Incrementi in busta paga dei lavoratori degli Enti Locali: le cifre previste dall’aumento dei salari accessori

L’aumento stimato del salario accessorio varia in base a fattori come l’ente di appartenenza, la qualifica e la disponibilità di risorse. Secondo le prime proiezioni, molti funzionari vedranno crescere la propria retribuzione netta di circa 150-250 euro al mese. Tuttavia, l’incremento non sarà automatico: sarà necessario che l’ente locale applichi pienamente le nuove norme, attivando la contrattazione decentrata e utilizzando le risorse aggiuntive messe a disposizione. L’obiettivo è quello di rendere più competitivi gli stipendi e incentivare l’impegno del personale pubblico.

Spazio ai giovani: assunzioni e nuove opportunità per diplomati ITS

Un’altra importante novità riguarda l’ingresso di giovani diplomati provenienti dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS Academy), che potranno essere assunti a tempo determinato in ruoli da funzionari. Questa apertura rappresenta un cambio di passo significativo, con l’obiettivo di colmare le carenze tecniche nella PA e di offrire opportunità concrete ai giovani con competenze specialistiche. Anche per loro sono previste prospettive di crescita salariale attraverso la contrattazione integrativa, favorendo così un rinnovamento della macchina amministrativa pubblica.

Concorsi pubblici più efficienti: il ruolo potenziato della Commissione RIPAM

Il decreto interviene anche sulle procedure di reclutamento, da sempre considerate lente e poco rispondenti alle esigenze degli enti. La Commissione RIPAM viene rafforzata e avrà il compito di rendere i concorsi pubblici più rapidi, selettivi e mirati. Questo miglioramento dovrebbe garantire l’ingresso di personale qualificato, in linea con le effettive necessità operative, aumentando la qualità delle assunzioni e le prospettive di carriera. Le nuove modalità concorsuali puntano a ridurre i tempi di attesa e a offrire percorsi più stabili e gratificanti.

Maggiore attenzione alle aree fragili: fondi speciali e assunzioni agevolate

Infine, il decreto prevede misure specifiche per rafforzare il personale degli enti locali situati nelle aree colpite da emergenze, come i territori interessati dai sismi del 2009 e del 2016 e dalle alluvioni del 2023. In queste zone saranno disponibili fondi extra e procedure di assunzione semplificate per garantire continuità amministrativa e servizi efficienti. L’aumento del salario accessorio potrà essere ancora più consistente grazie agli stanziamenti straordinari, incentivando così la presenza di personale qualificato nei territori più fragili.