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Decreto PNRR tagli alla scuola e docenti, Floridia (M5S): ‘Penalizzate famiglie e studenti’

Il decreto PNRR scuola fa discutere: meno ore di lezione, meno docenti e pochi aiuti per i libri. Floridia (M5S) critica le scelte del governo Meloni.

Il nuovo decreto PNRR scuola ha acceso un acceso dibattito politico e sociale. Al centro delle critiche c’è la senatrice del Movimento 5 Stelle, Barbara Floridia, che denuncia con forza l’estensione dell’alternanza scuola-lavoro ai quindicenni degli istituti tecnici. Una scelta che, secondo Floridia, privilegia logiche produttive a scapito della formazione e della sicurezza degli studenti.

Alternanza scuola-lavoro e sicurezza: l’allarme dopo 600 infortuni

La preoccupazione nasce dai dati INAIL, che segnalano oltre 600 infortuni tra gli studenti coinvolti nei percorsi di alternanza nei primi tre mesi del 2025. Per Floridia, questi numeri avrebbero dovuto spingere il governo alla prudenza, non a un’ulteriore espansione del progetto. La parlamentare sottolinea come la scuola rischi di trasformarsi in un luogo di addestramento, perdendo di vista la sua funzione educativa e critica, con il solo scopo di incrementare l’occupabilità giovanile secondo logiche industriali.

Meno ore di lezione e tagli al personale: a rischio la qualità educativa

Il decreto prevede anche tagli alle ore di materie fondamentali, come italiano e matematica, soprattutto nel primo e nell’ultimo anno degli istituti tecnici. Floridia denuncia che questa riduzione di ore comprometterà la formazione culturale di base degli studenti. Sul fronte del personale, sono previsti 1.680 docenti in meno, mentre i 1.104 insegnanti tecnico-pratici in arrivo non basteranno a coprire le esigenze delle scuole, aggravando le difficoltà organizzative e didattiche.

Decreto PNRR, caro-libri e fondi dirottati: le famiglie restano senza aiuti

A peggiorare il quadro c’è la mancata approvazione degli emendamenti a sostegno delle famiglie contro il caro-libri. Floridia punta il dito contro le priorità del governo: “Per la scuola e le famiglie non ci sono mai fondi, ma per le armi sì”. A sorpresa, parte delle risorse destinate alle spese ordinarie degli istituti sarà dirottata per finanziare nuove assunzioni negli uffici del Ministero dell’Istruzione. Per la senatrice pentastellata si tratta di un “colpo basso alla dignità dell’istruzione pubblica”, firmato congiuntamente da Giorgia Meloni e Giuseppe Valditara.

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