Dimensionamento scolastico: l'Umbria dice no al taglio delle autonomie scolastiche, ricorso al Tar

La Regione Umbria presenta ricorso al Tar contro il decreto sul dimensionamento scolastico per difendere le autonomie e la qualità dell'offerta formativa.

12 luglio 2025 16:38
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Dimensionamento scolastico
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La Regione Umbria si oppone al decreto ministeriale sul dimensionamento scolastico e annuncia un ricorso al Tar. La decisione mira a contrastare il taglio delle autonomie scolastiche previsto per il 2026/2027, considerato dannoso per il sistema di istruzione regionale.

Regione Umbria: il ricorso contro il decreto sul dimensionamento scolastico

La Giunta regionale dell'Umbria ha deciso di intraprendere un'azione legale contro il decreto ministeriale che ridefinisce la rete scolastica. L'assessore all'Istruzione, Fabio Barcaioli, ha ufficializzato l'intenzione di presentare ricorso al Tar. Questa mossa rappresenta una ferma opposizione al provvedimento che impone una riduzione delle autonomie scolastiche sul territorio, una misura che la Regione aveva già tentato di rinegoziare con il Ministero.

I tagli previsti dal dimensionamento scolastico

Il decreto in questione, pubblicato di recente, stabilisce una diminuzione del numero di istituti autonomi in Umbria, che passeranno da 134 a 130 entro l'anno scolastico 2026/2027. Questo taglio, secondo l'amministrazione regionale, non tiene conto delle proposte alternative avanzate nei mesi scorsi. Il dimensionamento scolastico imposto da Roma segue una logica puramente numerica, ignorando le specificità del territorio.

Le motivazioni del no della Regione Umbria

Secondo l'assessore Barcaioli, la compressione delle autonomie scolastiche mette a serio rischio il diritto allo studio e la qualità dell'offerta formativa. Le conseguenze negative ricadrebbero su studenti, famiglie e tutto il personale scolastico. L'approccio del governo centrale, basato su criteri quantitativi, non considera le reali esigenze educative e sociali della comunità umbra.

Obiettivi e coesione sociale

L'obiettivo della Regione non è quello di ignorare le necessità di razionalizzazione richieste dal Pnrr, ma di conciliarle con le caratteristiche locali. Si vuole evitare di sacrificare il ruolo centrale della scuola come presidio educativo e motore di sviluppo umano. La decisione di procedere con il ricorso nasce dalla volontà di proteggere un modello di istruzione che sia efficiente ma anche inclusivo e attento alla coesione sociale.

La Regione Umbria impugna al Tar il decreto sul dimensionamento scolastico per bloccare la riduzione delle autonomie scolastiche. La decisione è volta a tutelare il diritto allo studio e la qualità dell'istruzione, opponendosi a una logica basata esclusivamente su criteri numerici.

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