Il dibattito sullo scudo erariale si intensifica con la conversione in legge del D.L. 68/2025, che introduce una ritenuta del 20% sui compensi dei dirigenti scolastici per i progetti PNRR e Agenda Sud. Una misura che solleva proteste e richieste di chiarimenti immediati.
Il nuovo scudo erariale
La recente normativa, approvata dalla Camera dei deputati, estende fino al 31 dicembre 2025 il cosiddetto scudo erariale, uno strumento che limita la responsabilità amministrativa dei funzionari pubblici ai soli casi di dolo. L’obiettivo dichiarato è accelerare l’attuazione dei progetti del PNRR, ma la misura introduce elementi di forte criticità per i dirigenti scolastici.
La ritenuta del 20% sui compensi
Una delle novità più contestate è l’introduzione di una ritenuta d’acconto del 20% sui compensi accessori destinati ai dirigenti scolastici per le attività legate al PNRR e ad Agenda Sud. Questa disposizione solleva dubbi sulla sua legittimità, in quanto sembra voler coprire eventuali responsabilità erariali future, creando incertezza giuridica e penalizzando economicamente i presidi.
Controlli e responsabilità
Secondo l’associazione di categoria Dirigentiscuola, la norma configura una sorta di “controllo preventivo” che risulta vessatorio. Si teme che la Corte dei Conti possa essere indotta a effettuare ispezioni più severe, nonostante lo scudo. Questo scenario aumenta la pressione sui dirigenti scolastici, già gravati da enormi carichi di lavoro e dalla gestione di fondi complessi come quelli del PNRR.
Le criticità della gestione PNRR
La gestione dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si è rivelata un compito arduo per le segreterie scolastiche e i dirigenti. La complessità delle procedure e la mancanza di un adeguato supporto amministrativo hanno generato un forte stress operativo. La nuova ritenuta viene percepita come un’ulteriore penalizzazione, anziché un sostegno, per chi si impegna a realizzare gli obiettivi del piano.
In sintesi…
La nuova normativa sullo scudo erariale e l’introduzione della ritenuta del 20% stanno generando forti preoccupazioni tra i dirigenti scolastici. Si chiede un intervento chiarificatore che elimini le ambiguità e garantisca un trattamento equo e non vessatorio.
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