Pubblichiamo il comunicato stampa giunto in redazione a firma di Daniela Nicolò per Uniti per INDIRE. La nota riguarda il ruolo del Dl 71 nell’ambito della continuità didattica, riconosciuto come norma che segna una svolta nell’ampio panorama dell’inclusione scolastica in Italia.
Il DL 71 e la continuità didattica: un passo avanti per l’inclusione scolastica
Il Decreto Legge 71 del 31 maggio 2024 segna una svolta epocale nel panorama educativo italiano, ponendo un forte accento sull’inclusione degli studenti con disabilità. Con il Decreto Ministeriale n. 32, recentemente pubblicato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, si tracciano le linee guida per garantire la continuità dei docenti a tempo determinato su posto di sostegno per l’anno scolastico 2025/2026. Questa iniziativa non è solo una risposta alle richieste di famiglie e studenti, ma rappresenta anche un significativo impegno del governo nel rispondere alle sfide del nostro sistema educativo.
L’importanza della continuità didattica
La continuità didattica è un elemento chiave per il successo formativo degli alunni con disabilità. Il Decreto Ministeriale n. 32 stabilisce che i dirigenti scolastici devono tenere in considerazione le esigenze delle famiglie e la situazione individuale di ogni alunno, ascoltando il Gruppo di Lavoro Operativo. Questo approccio, che valorizza la voce delle famiglie, garantisce decisioni sempre orientate al miglior interesse degli studenti, creando un ambiente educativo stabile e favorevole.
È doveroso sottolineare che la conferma del docente di sostegno non è un processo automatico. Essa richiede una valutazione attenta da parte dei dirigenti scolastici, che devono considerare sia la disponibilità del docente che le necessità specifiche dell’alunno. Questa selezione meticolosa rappresenta un passo decisivo verso un’istruzione di qualità, scongiurando derive clientelari o privatizzanti, come temuto da alcune organizzazioni sindacali.
Affrontare la discontinuità
Un aspetto allarmante che giustifica l’urgenza di questo intervento è l’elevata percentuale di studenti con disabilità che si trovano a cambiare insegnante di sostegno ogni anno. Recenti dati rivelano che il 59,6% degli alunni con disabilità è costretto a passare a un nuovo insegnante annualmente, con percentuali che arrivano fino al 75% nelle scuole dell’infanzia. Questa discontinuità didattica compromette non solo il percorso formativo, ma ostacola anche l’instaurarsi di relazioni significative tra docente e studente, essenziali per un apprendimento profondo e duraturo.
Il DL 71 e il Decreto Ministeriale n. 32 si muovono quindi nella direzione giusta, introducendo misure che favoriscono stabilità e continuità. Tuttavia, questo è solo l’inizio di un cammino che deve portare alla stabilizzazione degli insegnanti di sostegno e alla creazione di un organico di diritto, capace di garantire la presenza costante di docenti specializzati per l’intero ciclo d’istruzione. Solo così, con una rete di supporto solida, sarà possibile affrontare in modo efficace le sfide dell’inclusione scolastica ed è in questa direzione che il Governo sta agendo!
Un consensus costruttivo
Nonostante le critiche che il governo ha ricevuto, il gruppo Uniti per INDIRE considera questi provvedimenti come un disegno ben strutturato per garantire l’inclusione nel contesto scolastico. La continuità didattica è solo il primo passo verso un sistema educativo che risponde alle esigenze di tutti gli studenti. È altrettanto cruciale il ruolo dei corsi INDIRE per la specializzazione dei docenti, che rappresentano un ulteriore supporto per garantire l’inclusione.
Organizzazioni come la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e il MOIGE (Movimento Italiano Genitori) hanno compreso l’importanza del decreto sulla continuità didattica, riconoscendo il suo valore nell’evoluzione di un sistema educativo sempre più inclusivo. A differenza di chi si limita a esprimere giudizi negativi per opporsi al governo, queste associazioni si impegnano attivamente per migliorare le condizioni scolastiche per tutti.
Conclusioni
In conclusione, il DL 71 e il Decreto Ministeriale n. 32 rappresentano un traguardo significativo nella lotta per un’istruzione inclusiva in Italia. È fondamentale che tutte le parti coinvolte – dal governo ai dirigenti scolastici, dai docenti alle famiglie – collaborino per realizzare una scuola in cui ogni alunno, indipendentemente dalle proprie esigenze, possa crescere e apprendere in un contesto sereno e stimolante.
Lavorando insieme, possiamo garantire un futuro più luminoso e inclusivo per tutti gli studenti italiani, costruendo una società che valorizza la diversità e promuove il diritto all’istruzione per tutti. Il cammino è ancora lungo, ma con determinazione e impegno, ogni passo verso un’istruzione di qualità e inclusiva è un passo verso un mondo migliore.
Cordialmente,
Daniela Nicolò, Uniti per INDIRE