Il Tar del Lazio ha revocato il decreto del 12 aprile con cui era stata rigettata la sospensione urgente del DM 32/2025. La questione, relativa alla conferma dei docenti di sostegno su richiesta delle famiglie, sarĂ discussa il 21 maggio. Al centro del dibattito la legittimitĂ costituzionale della norma e i diritti degli insegnanti precari.
Il DM 32/2025 e il ricorso sindacale
FLC CGIL e GILDA hanno impugnato il DM 32/2025, che consente la conferma del docente di sostegno su richiesta della famiglia, a discrezione del dirigente scolastico e valutando l’interesse dell’alunno. I sindacati ritengono la norma lesiva dei principi di imparzialità e meritocrazia nella selezione del personale scolastico. Contestualmente hanno sollevato questione di legittimità costituzionale dell’art. 8 del DL 71/2024, convertito nella legge 106/2024, che ha introdotto la possibilità di conferma con precedenza assoluta per i docenti specializzati già in servizio l’anno precedente. Il decreto ministeriale nasce infatti con l’obiettivo dichiarato di rafforzare la continuità didattica per gli alunni con disabilità .
Il decreto respinto e poi revocato
Il Tar Lazio, con decreto presidenziale del 12 aprile, aveva rigettato l’istanza cautelare presentata in via d’urgenza. Tuttavia, secondo quanto emerso, nessuna misura cautelare d’urgenza era stata in realtĂ richiesta dai ricorrenti. Si sarebbe trattato quindi di un errore materiale, che ha portato la questione davanti al presidente della IV sezione bis, che ha ritenuto inammissibile la sospensione immediata, rinviando l’esame alla sede collegiale. La presenza di una questione di costituzionalitĂ ha pesato sulla decisione, imponendo un approfondimento in udienza pubblica. A seguito della segnalazione dell’errore alla segreteria del Tar, il decreto è stato revocato, e la data dell’udienza collegiale è stata anticipata al 21 maggio 2025.
Il nodo della continuitĂ didattica sul sostegno
Il decreto ministeriale e la norma di legge che lo legittima sono nati con l’intento di garantire stabilitĂ agli studenti con disabilitĂ , favorendo la conferma degli stessi docenti di sostegno, ritenuti giĂ formati sul caso specifico. Secondo i detrattori della norma, perĂ², questo meccanismo minerebbe la paritĂ di trattamento tra docenti, creando disparitĂ nell’attribuzione degli incarichi a tempo determinato. L’orientamento del Tar sarĂ cruciale per determinare la tenuta costituzionale del meccanismo e per valutare la compatibilitĂ del diritto degli alunni alla continuitĂ educativa con quello dei docenti a una selezione imparziale.
Verso l’udienza del 21 maggio
Il dibattito legale e sociale intorno al DM 32/2025 è destinato ad animarsi ulteriormente nell’udienza fissata per il 21 maggio. In quell’occasione, il Tar valuterà la richiesta di sospensiva in sede collegiale. Sono attesi nuovi interventi in giudizio da parte di altre sigle sindacali e gruppi di docenti precari, che esprimono opinioni divergenti: da un lato chi reclama criteri meritocratici per l’assegnazione delle cattedre, dall’altro chi sostiene la validità dell’intervento normativo per tutelare al meglio gli alunni disabili. L’esito dell’udienza fornirà un primo orientamento giudiziario su una vicenda che riguarda migliaia di famiglie, insegnanti e dirigenti scolastici in tutta Italia.
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