Pubblichiamo il comunicato stampa in cui centinaia di docenti con titolo di sostegno estero, pur avendo ottenuto sentenze favorevoli passate in giudicato, sono bloccati. Il Ministero ignora le decisioni della magistratura e nega il riconoscimento, creando un paradosso burocratico che intrappola i vincitori dei ricorsi.
Docenti con titoli di sostegno esteri riconosciuti dal TAR ma ignorati dal MIM: tra sentenze disattese, piattaforme bloccate e nuove spese, lโennesimo paradosso allโitaliana
Mentre il Ministero si prepara allโattivazione del X ciclo TFA, centinaia di docenti con sentenze favorevoli passate in giudicato restano esclusi dal riconoscimento del titolo. Costretti a ripiegare su un nuovo percorso estero, ma sbarrato dalla stessa piattaforma ministeriale.
Cโรจ unโItalia che insegna con passione, si forma a proprie spese, ottiene sentenze di pieno riconoscimento da parte della magistratura amministrativa eppure resta bloccata da un sistema ministeriale che ignora decisioni giudiziarie definitive. ร la realtร di centinaia di docenti che hanno conseguito allโestero il titolo di specializzazione sul sostegno, in molti casi rigettato dal Ministero dellโIstruzione e del Merito prima del 1ยฐ giugno 2024, ma poi annullato da sentenze di merito passate in giudicato. Nonostante lโobbligo legale di darne esecuzione, questi rigetti vengono di fatto mantenuti attivi, rendendo inaccessibile il riconoscimento.
Il paradosso si complica ulteriormente: chi ha ottenuto una sentenza definitiva favorevole, in alcuni casi con sentenza di ottemperanza, si ritrova oggi nellโimpossibilitร di proseguire professionalmente, perchรฉ la piattaforma โRiconoscimento Professione Docenteโ non consente la rinuncia al titolo precedentemente rigettato. Rinuncia che sarebbe propedeutica allโaccesso ai nuovi percorsi formativi previsti dallโart. 7 del DL 71/2024. Di fatto, chi ha giร vinto in giudizio รจ costretto a piegarsi a un nuovo percorso, frequentando corsi aggiuntivi, sostenendo 10 esami in presenza e un esame finale, con ulteriori costi economici e sacrifici personali, pur di non perdere lโultima possibilitร offerta dal sistema italiano.
Eppure, rinunciare al titolo giร rigettato e annullato dal TAR รจ impossibile: la piattaforma informatica del MIM lo considera ancora “chiuso”, e dunque bloccato, negando lโaccesso alla funzione di rinuncia, anche in presenza di sentenze passate in giudicato, come la n. 5601/2023 del TAR Lazio โ Sez. IV Bis, con ottemperanza n. 19727/2023, che obbligano il Ministero a rivalutare lโistanza. Nelle comunicazioni ufficiali, il MIM ha dichiarato che non รจ possibile accettare rinunce a provvedimenti di rigetto antecedenti al 1ยฐ giugno 2024, richiamando le FAQ n. 2 e n. 4 pubblicate sul proprio sito. Tuttavia, questa posizione รจ giuridicamente infondata, poichรฉ le FAQ non hanno valore normativo nรฉ possono prevalere su una sentenza passata in giudicato. Inoltre, la FAQ n. 2 non contempla il caso in cui un rigetto sia stato annullato da una sentenza definitiva, mentre la FAQ
n. 4 fa riferimento a contenziosi ancora pendenti, non a quelli definitivamente conclusi, come accaduto in numerosi casi documentati.
Inoltre, mentre alcuni docenti con titoli identici, conseguiti nella stessa universitร estera, hanno ricevuto pieno riconoscimento attraverso decreti come il n. 1361 del 07/06/2022 e il n. 1372 dellโ08/06/2022, altri si vedono negare ogni possibilitร , pur avendo sentenze favorevoli in mano.
Il principio di uguaglianza รจ gravemente compromesso. In un altro caso analogo, documentato con prot. n. 1358 del 14/01/2025, il Ministero ha esplicitamente dichiarato che un rigetto non รจ ostativo alla partecipazione ad altri percorsi. E allora perchรฉ, in casi identici o persino piรน chiari, ciรฒ viene negato?
A tutto questo si aggiunge la lentezza esasperante nella gestione delle pratiche: il Ministero ha affidato, anche, la valutazione dei titoli esteri al CIMEA per un valore di 4.500.000 euro, ma dopo anni e sentenze favorevoli, passate in giudicato, la maggior parte delle istanze restano ignorate, cancellando diritti professionali, economici e personali.
Il messaggio che passa รจ chiaro: nemmeno vincere in tribunale garantisce giustizia. Centinaia di docenti restano imprigionati in un sistema che non applica le leggi, ignora le sentenze e non permette di rinunciare formalmente a un titolo rigettato, precludendo ogni possibilitร futura di regolarizzazione. Lโunica strada, per molti, รจ il ricorso alla Corte di Giustizia dellโUnione
Europea, per ottenere tutela piena dei propri diritti e il risarcimento per i danni morali, professionali e da discriminazione subiti.
Serve ora un intervento immediato e correttivo, che consenta:
Lโesecuzione piena delle sentenze di merito e ottemperanza; La riapertura delle istanze chiuse illegittimamente;
Lโattivazione della funzione di rinuncia, anche nei casi di rigetti annullati dal giudice.
Lo Stato non puรฒ chiedere ai propri docenti di formarsi due volte, a proprie spese, mentre si rifiuta di applicare le proprie sentenze.Una tale gestione mina la credibilitร delle istituzioni e colpisce proprio chi ha mostrato competenza, tenacia e rispetto delle regole.
Docenti discriminati, vittime del MIM
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