Docenti fuori sede penalizzati dal caro affitti: chiesto aumento posti mobilità
Il CNDDU denuncia i costi insostenibili per i docenti fuori sede e chiede al Ministero indennità di sede e più posti per la mobilità interprovinciale.
Il Coordinamento Nazionale Docenti dei Diritti Umani lancia l’allarme sul costo della vita nelle città del Centro-Nord: per migliaia di insegnanti fuori sede, trasferiti lontano dalla propria residenza, affitti e spese di trasporto stanno diventando insostenibili. Urgente una risposta dal Ministero dell’Istruzione.
Affitti alle stelle nelle città del Nord
Il caro affitti colpisce duramente i docenti trasferiti dal Sud, spesso monoreddito, in servizio in città come Milano, Roma, Bologna, Firenze e Venezia. Un appartamento di piccole dimensioni può superare i 1.000 euro mensili, senza contare bollette e utenze. Secondo i dati più recenti, gli affitti hanno registrato un aumento medio del 13,6%, con picchi del 17,7% nel Nord-Ovest.
Spese di viaggio proibitive
Oltre agli alloggi, gli insegnanti devono affrontare costi elevati per i trasporti. I biglietti ferroviari e aerei tra Sud e Nord possono superare 200-300 euro, con punte di 700 euro per soluzioni temporanee in strutture ricettive.
Le richieste del CNDDU
Il CNDDU chiede l’introduzione di un’indennità di sede per i docenti fuori sede, sul modello di quella destinata a chi lavora nelle piccole isole. Tra le proposte, anche l’aumento dei posti per la mobilità interprovinciale, con attenzione alle classi di concorso più penalizzate, come la A046. Il coordinamento sollecita infine l’istituzione di un gruppo di esperti per individuare soluzioni concrete e rapide.
Una questione di dignità professionale
Il coordinamento esprime solidarietà ai docenti costretti a vivere in condizioni precarie e chiede un intervento deciso del Ministro Valditara, affinché vengano garantite pari opportunità lavorative in tutto il Paese.