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Dotazioni organiche ATA 2025/2026: servono più risorse, scuole in affanno

Dotazioni organiche ATA 2025/26: tagli agli organici, poche progressioni e carenza di personale tecnico e amministrativo. Sindacati chiedono più risorse.

L’8 maggio 2025 si è chiuso il confronto tra le organizzazioni sindacali e il Ministero dell’Istruzione e del Merito in merito alle dotazioni organiche del personale ATA per l’anno scolastico 2025/26, come previsto dall’articolo 2 del Decreto n. 181/2016. Durante l’incontro, il Ministero ha presentato nuovamente le tabelle sulle progressioni verticali, rispondendo alle richieste avanzate nei precedenti tavoli.

Tagli agli organici: -8.000 unità rispetto al 2024/25

I rappresentanti del personale ATA hanno segnalato con fermezza una drastica riduzione dell’organico complessivo. Le unità previste per il prossimo anno scolastico ammontano a 196.495, ovvero circa 8.000 in meno rispetto alle 204.498 del 2024/25. Solo nel profilo di assistente amministrativo si registrano 18 posti in meno a causa di cessazioni. La delegazione sindacale ha denunciato una situazione insostenibile, vista la mole di lavoro che grava sulle scuole, tra adempimenti amministrativi e la complessa gestione contabile legata al PNRR, che continuerà anche nel 2025/26.

Progressioni verticali: meno di 1.000 funzionari, non bastano

Tra i nodi principali emersi nel tavolo, spicca la questione delle progressioni verticali per il personale amministrativo. Secondo le ultime stime della DGRUF, i posti disponibili potrebbero essere appena 973. Troppo pochi per garantire almeno due funzionari per ogni istituto, obiettivo ritenuto minimo per il corretto funzionamento delle scuole.

I rappresentanti sindacali hanno evidenziato anche l’assenza di una chiara distinzione contrattuale tra profili, responsabilità e retribuzioni nel nuovo CCNL 2019/21. È tornata dunque la richiesta di raddoppiare l’indennità di direzione, sia nella parte fissa che in quella variabile, per rispondere alle nuove funzioni attribuite al personale ATA.

Due funzionari in alcune scuole e DSGA ancora scoperti

Dopo l’esito dei concorsi straordinari e ordinari in programma entro il 2024, occorrerà monitorare il numero di scuole ancora prive di un DSGA titolare. In alcuni istituti, due funzionari potrebbero ritrovarsi in servizio, ma senza incarico EQ. Una situazione che rischia di creare confusione gestionale e squilibri organizzativi.

Assistenti tecnici: solo 1.000 posti nel primo ciclo

Confermati anche per il 2025/26 mille posti di assistente tecnico nelle scuole del primo ciclo. Una misura ancora insufficiente. Il personale tecnico, soprattutto quello con profilo AR02 (informatica), dovrebbe essere presente in ogni istituto, non soltanto in alcuni indirizzi della secondaria di secondo grado. È stata inoltre ribadita la necessità di abbandonare la logica dell’assegnazione in rapporto di 0,25 per scuola: ogni istituzione scolastica necessita ormai di un assistente tecnico a tempo pieno, inclusi i licei ad indirizzo psico-pedagogico.

Proposta di reintegro dei docenti inidonei nell’organico di potenziamento

Tra le proposte emerse, figura anche la richiesta di escludere dall’organico ATA i docenti inidonei all’insegnamento e di impiegarli invece come risorsa nell’ambito del potenziamento della didattica, valorizzando così le loro competenze professionali.

Grave carenza di operatori scolastici e assistenza disabili

La responsabile della Consulta ATA ha espresso profonda insoddisfazione per il numero insufficiente di operatori scolastici, sottolineando come questa carenza comprometta l’assistenza agli alunni con disabilità. Serve un cambio di rotta: è indispensabile rivedere i criteri di assegnazione del personale, oggi legati esclusivamente al numero degli studenti, senza tener conto delle peculiarità di ciascuna scuola.

Emendamenti in Parlamento: focus su risorse, mobilità e buoni pasto

Nel frattempo, il sindacato prosegue il proprio lavoro nelle sedi istituzionali. Sono stati presentati diversi emendamenti, che verranno discussi in Parlamento nei prossimi giorni. Le proposte includono il recupero di 37 milioni di euro di economie residue del 2023 da destinare al personale ATA, l’introduzione della mobilità intercompartimentale e l’attivazione del buono pasto.

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