È in discussione alla Camera un disegno di legge che introduce l’obbligo del consenso genitoriale per l’educazione sessuale a scuola. La proposta mira a regolare le attività sulla sessualità , rendendole facoltative e prevedendo percorsi alternativi in caso di diniego.
Rafforzare il rapporto scuola-famiglia
Il disegno di legge n° 2423 intende rafforzare il patto educativo di corresponsabilità tra istituzioni scolastiche e famiglie. La proposta prevede che la partecipazione degli studenti a qualsiasi attività extracurricolare sui temi della sessualità , inserita nel Patto Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF), sia subordinata a un consenso scritto preventivo. Tale autorizzazione dovrà essere fornita dai genitori per i minorenni o direttamente dagli studenti, se maggiorenni.
Corsi alternativi e divieti per i più piccoli
Qualora i genitori decidano di non autorizzare la partecipazione dei figli, gli istituti scolastici saranno tenuti a predisporre delle attività formative alternative, comunque previste dal PTOF. Il testo, inoltre, vieta esplicitamente l’introduzione di qualsiasi progetto o didattica legata alla sessualità nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, al fine di rispettare l’età evolutiva degli alunni e la gradualità dei percorsi formativi.
Il ruolo degli esperti esterni nell’educazione sessuale
Per affrontare tematiche così delicate, il disegno di legge offre alle scuole la possibilità di avvalersi di esperti esterni qualificati o di rappresentanti di associazioni. Il loro coinvolgimento, sia in attività curricolari che extracurricolari, non sarà automatico ma dovrà essere prima approvato con una delibera del collegio dei docenti e successivamente ratificato dal consiglio d’istituto, garantendo un processo decisionale condiviso.
La struttura del Disegno di Legge
La proposta presentata dal Ministro dell’Istruzione si articola in tre punti fondamentali. Il primo articolo stabilisce le nuove regole sul consenso e le esclusioni per fasce d’età . Il secondo norma l’impiego di specialisti esterni, mentre il terzo introduce il principio di invarianza finanziaria. Quest’ultima clausola assicura che le nuove disposizioni non comportino oneri aggiuntivi per le casse dello Stato.
Il testo integrale del Disegno di Legge
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