Enti locali, CNDDU: 'Riconoscere valore dei Garanti per la disabilità con indennizzo economico'

La proposta del CNDDU per trasformare un ruolo chiave da volontariato istituzionale a presidio efficace e riconosciuto per i diritti sul territorio.

04 ottobre 2025 07:47
Enti locali, CNDDU: 'Riconoscere valore dei Garanti per la disabilità con indennizzo economico' - Coordinamento Nazionale Docenti
Coordinamento Nazionale Docenti
Condividi

I Garanti locali per la disabilità operano spesso senza compenso, minando la loro efficacia. Il CNDDU lancia un appello per un indennizzo fisso di 1.200€ mensili, una misura sostenibile per i Comuni e un atto di giustizia per tutelare concretamente i diritti dei cittadini più fragili. Di seguito il comunicato stampa integrale del CNDDU.

Appello per l’indennizzo di 1.200 € ai Garanti locali della disabilità: una misura di equità e sostenibilità

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) intende richiamare l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sulla necessità di rafforzare il ruolo dei Garanti per la disabilità istituiti presso gli enti locali.

La recente entrata in vigore del D.lgs. 20/2024, che ha istituito il Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità, ha segnato un passo fondamentale nel riconoscimento e nella tutela dei diritti di milioni di cittadini. Tuttavia, accanto alla figura nazionale, è evidente quanto sia strategico il radicamento territoriale dei Garanti comunali e regionali, chiamati a farsi interpreti delle esigenze quotidiane delle persone con disabilità.

Queste figure, spesso istituite con regolamenti locali, svolgono compiti delicati: raccogliere segnalazioni, interagire con amministrazioni pubbliche, monitorare i servizi sociali, promuovere l’accessibilità e farsi portavoce delle famiglie. Si tratta di attività che richiedono tempo, competenza, responsabilità e capacità di mediazione.

Ad oggi, però, in molti enti locali i Garanti operano a titolo gratuito, con risorse limitate o inesistenti. Tale situazione rischia di svuotare la funzione stessa del Garante, riducendone l’efficacia e impedendo un’azione incisiva.

Il CNDDU propone pertanto che la nomina dei Garanti presso i Comuni e le Regioni sia accompagnata da un indennizzo fisso e regolamentato di 1.200 euro mensili, finanziato attraverso fondi vincolati di bilancio o in quota parte da trasferimenti statali e regionali.

Questa cifra appare del tutto sostenibile: equivale a circa 14.400 euro annui lordi per ciascun Garante, un impegno proporzionato per Comuni medi e grandi, con bilanci spesso superiori a decine di milioni di euro. Per i piccoli Comuni, si potrebbe prevedere la possibilità di istituire Garanti in forma associata, riducendo i costi e garantendo comunque un presidio efficace.

Va inoltre sottolineato che un investimento di 14.400 euro annui rappresenta, in media, meno dello 0,05% di un bilancio comunale medio, dunque una quota trascurabile rispetto ai benefici sociali garantiti.
Inoltre, la previsione di una soglia minima e uniforme su tutto il territorio nazionale eviterebbe disparità di trattamento tra enti più ricchi e enti più piccoli.

Si potrebbe immaginare un cofinanziamento statale o regionale per i Comuni con meno di 15.000 abitanti, così da rendere l’indennizzo accessibile ovunque.

Un costo nazionale stimato per garantire la misura in tutti i Comuni italiani sarebbe contenuto e comunque inferiore a molti altri capitoli di spesa sociale già previsti.

La scelta, quindi, non va letta come un aggravio insostenibile, ma come un atto di giustizia redistributiva che consolida i diritti delle persone più fragili.

Un Garante sostenuto da risorse adeguate è più capace di prevenire contenziosi, migliorare la qualità dei servizi e alleggerire anche il lavoro delle amministrazioni.

La fattibilità economica, dunque, è concreta e la sostenibilità ampiamente dimostrata.

Una misura di questo tipo garantirebbe: riconoscimento formale della professionalità richiesta; maggiore continuità operativa; possibilità di dotarsi di strumenti e collaboratori qualificati; riduzione del rischio che l’incarico sia percepito come puramente simbolico.

Il nostro appello va dunque al Parlamento, al Governo e all’ANCI affinché si definisca una cornice normativa uniforme, che assicuri sostegno economico e organizzativo ai Garanti locali, rendendo la tutela dei diritti delle persone con disabilità un presidio stabile e non occasionale.

Il CNDDU ribadisce la convinzione che la dignità dei cittadini con disabilità non possa essere affidata al volontariato istituzionale, ma esiga figure dotate di reale autorevolezza, strumenti adeguati e risorse certe.

Solo così la funzione di garanzia potrà tradursi in un’effettiva promozione dei diritti umani a livello territoriale.

prof. Romano Pesavento, presidente CNDDU