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Festa patronale a scuola: diritti, retribuzione e normative per docenti e personale ATA

Come la festa patronale viene gestita a scuola: diritti di docenti e ATA, retribuzione e normative previste dal CCNL del settore scolastico.

Le festa patronale rappresentano un giorno importante in molte città e paesi italiani, dedicato al Santo patrono. Questa ricorrenza garantisce ai lavoratori che operano nella città in cui si celebra il patrono il diritto a un giorno festivo retribuito, come avviene per le festività nazionali. Alcuni esempi includono San Pietro e Paolo a Roma, Sant’Ambrogio a Milano, Sant’Oronzo a Lecce e San Gennaro a Napoli. A Milano, per esempio, il 7 dicembre 2024, giorno dedicato a Sant’Ambrogio, cade di sabato.

Come viene trattata questa situazione in busta paga?

Retribuzione della festa patronale: quanto spetta ai lavoratori

Le festività patronali ricevono lo stesso trattamento delle festività nazionali indicate sul calendario. I lavoratori percepiscono la normale retribuzione giornaliera, secondo quanto stabilito dal CCNL di riferimento. Anche in caso di assenza per malattia, maternità o ferie, il pagamento della festività viene garantito. Quando il giorno del patrono coincide con un sabato o una domenica, considerati giorni di riposo, la festività diventa “non goduta” e viene comunque conteggiata in busta paga. Chi lavora nel giorno della festa riceve una retribuzione maggiorata per lavoro festivo, con incrementi specifici stabiliti dal contratto collettivo. Per esempio, nel settore turistico si applica una maggiorazione del 20% sull’importo giornaliero.

Cosa accade se dipendente e azienda sono in città diverse

Il diritto alla retribuzione per la festa patronale dipende dal Comune in cui si trova l’azienda e non dalla residenza del lavoratore. Un dipendente che vive a Milano ma lavora per un’azienda con sede a Roma non percepirà la festività di Sant’Ambrogio. Se l’azienda possiede più sedi, conta la sede in cui il lavoratore presta servizio abitualmente. Questo principio evita confusione e uniforma il trattamento economico dei dipendenti.

Festa patronale e personale scolastico: cosa prevede il contratto

Nel settore scolastico, il CCNL Scuola prevede quattro giornate festive, tra cui la ricorrenza del patrono della località dove il personale presta servizio. Questa festività viene considerata un giorno di riposo se cade in un giorno lavorativo. La retribuzione segue le regole standard di una normale giornata lavorativa, senza variazioni in busta paga. Per il personale scolastico, la legge 937/1977 garantisce il rispetto di queste festività, valorizzando le tradizioni locali.

Festività patronali: tra tradizione e normativa

Le feste patronali rappresentano un’occasione per celebrare la cultura e le tradizioni locali, ma richiedono anche un’attenta gestione dal punto di vista contrattuale. I lavoratori possono contare su tutele chiare per il trattamento economico, con regolamentazioni specifiche in base al contratto di riferimento. Per chi lavora in città che onorano il proprio patrono, queste festività offrono un giusto riconoscimento sia dal punto di vista culturale che professionale.

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