Durante l’incontro tenutosi al Ministero dell’Istruzione e del Merito, l’Anief ha espresso la propria contrarietà alle modalità previste dalla circolare relativa al Fondo Espero, che introduce un meccanismo di adesione automatica tramite silenzio-assenso. A rappresentare il sindacato era presente la segretaria generale Daniela Rosano, che ha ribadito la necessità di garantire una reale libertà di scelta ai lavoratori.
Il contenuto dell’Accordo del 16 novembre 2023 e le critiche di Anief
Il nodo centrale della discussione riguarda l’Accordo sottoscritto il 16 novembre 2023 tra Aran e i sindacati istitutori del Fondo Espero (esclusa l’Anief), il quale stabilisce che il personale scolastico assunto a tempo indeterminato dopo il 1° gennaio 2019 possa aderire al fondo non solo con espressione volontaria, ma anche in maniera implicita, tramite silenzio-assenso. Questo meccanismo si attiva nove mesi dopo la comunicazione informativa e diventa definitivo dopo ulteriori 30 giorni, impedendo il recesso gratuito. Secondo l’Anief, questa modalità rappresenta una forzatura inaccettabile. La Legge di Bilancio 2018 non impone alcun obbligo di adesione tramite silenzio-assenso, ma offre solo una facoltà alle parti istitutive dei fondi. Pertanto, l’introduzione automatica del personale nel Fondo Espero senza manifestazione esplicita rappresenta una violazione dello spirito della norma, oltre che una potenziale insidia per chi non è adeguatamente informato.
I rischi legati alla burocrazia scolastica e al silenzio-assenso
L’Anief sottolinea che nel contesto scolastico, caratterizzato da eccessiva burocrazia e carichi amministrativi elevati, è realistico temere che le informative non vengano comunicate in maniera completa ed efficace. In tali condizioni, il lavoratore potrebbe non essere pienamente consapevole del meccanismo in atto, finendo per aderire in automatico al fondo senza averne reale intenzione. Questo, secondo il sindacato, compromette la trasparenza e la tutela dei diritti del personale della scuola. Inoltre, eventuali ritardi nella trasmissione delle informazioni da parte delle scuole potrebbero falsare il conteggio dei nove mesi previsti, complicando ulteriormente l’attuazione del meccanismo. Tali problematiche non solo mettono a rischio la corretta applicazione dell’Accordo, ma possono generare contese amministrative e frustrazioni tra i dipendenti.
La posizione di Anief sul Fondo Espero ai neoimmessi in ruolo: no all’automatismo, sì alla libertà di scelta
In conclusione, l’Anief ribadisce la propria contrarietà al meccanismo del silenzio-assenso, considerato uno strumento che limita la volontà individuale del lavoratore. L’adesione al Fondo Espero, secondo il sindacato, deve restare una decisione libera, informata e consapevole, basata su una manifestazione di volontà esplicita. Il sindacato invita quindi tutto il personale scolastico a prestare attenzione alle comunicazioni ricevute e a esprimere in modo chiaro la propria scelta entro i termini previsti. In questo modo si evita l’attivazione automatica del fondo, che potrebbe comportare conseguenze economiche non desiderate e vincoli contrattuali difficili da rimuovere successivamente.
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