Umberto Galimberti cita i dati OCSE sull’analfabetismo funzionale tra gli studenti italiani e accusa: “Il potere si nutre dell’ignoranza”. Il dibattito esplode sui social tra nostalgici della scuola del rigore e difensori dell’istruzione inclusiva. Ma dietro le polemiche resta una questione educativa irrisolta, che pesa sulla democrazia
L’accusa di Galimberti e il dato OCSE
La scintilla parte da una frase di Umberto Galimberti, diffusa sui social: “Il 51% dei ragazzi che escono dalla terza media sa leggere ma non capisce ciò che legge”. Un riferimento diretto ai dati OCSE-PISA che misurano l’analfabetismo funzionale tra gli studenti italiani. Galimberti commenta con durezza: “Più va male la scuola, più si dà forza al potere, perché il potere vive dell’ignoranza delle folle”. Parole che diventano virali e spaccano il web, dove il fallimento educativo viene letto ora come deriva culturale, ora come strategia politica. Ma la provocazione del filosofo apre uno squarcio su un problema reale: la scarsa capacità di comprendere ciò che si legge mina le basi del pensiero critico.
Galimberti: nostalgie scolastiche e retorica del “6 politico”
Sui social, il dibattito si trasforma presto in un conflitto generazionale e ideologico. Molti utenti rimpiangono la scuola di una volta: “Una volta la licenza media aveva valore, oggi è carta straccia”, scrivono in tanti. L’accusa è rivolta a una scuola percepita come troppo permissiva, dominata dal famigerato “6 politico”. Ma anche la critica alla scuola progressista ha i suoi detrattori: c’è chi accusa l’istruzione italiana di essere divenuta un veicolo ideologico, incapace di formare cittadini liberi e consapevoli. In questo scambio di colpe, il dato educativo finisce strumentalizzato, mentre la riflessione sul reale stato della scuola scivola nel tifo da curva.
L’emergenza vera: analfabetismo funzionale
Al di là delle polemiche, il dato OCSE è allarmante: più della metà degli studenti non sa comprendere un testo in modo profondo. Non basta leggere, serve decifrare, collegare, interpretare, sviluppare pensiero critico. L’analfabetismo funzionale è una forma di diseguaglianza educativa che colpisce maggiormente gli studenti provenienti da contesti svantaggiati, alimentando il divario sociale. È un’emergenza culturale che non si risolve con la nostalgia del rigore perduto, né con la difesa cieca della scuola inclusiva. Serve un nuovo patto educativo che metta al centro la comprensione, la riflessione, la capacità di leggere la realtà.
Ignoranza e potere: una relazione antica
L’osservazione di Galimberti ha radici profonde: l’ignoranza è terreno fertile per ogni forma di potere autoritario. Quando la scuola non riesce a formare cittadini consapevoli, cresce il rischio della manipolazione, dell’infodemia, del pensiero semplificato. In un’epoca di sovraccarico informativo, la capacità di distinguere fatti da opinioni è la vera difesa democratica. Ma il dibattito educativo resta soffocato da polarizzazioni sterili, dove tutto diventa pretesto per confermare il proprio schieramento ideologico. Forse il vero potere, oggi, non è quello denunciato da Galimberti, ma quello che ci divide mentre ignoriamo il cuore del problema.
Segui i canali social di Scuolalink.it
- News e aggiornamenti in tempo reale: GoogleNews, WhatsApp, Telegram, Messenger, LinkedIn e Instagram
- Segui la Pagina Facebook di Scuolalink.it
- Iscriviti sul Gruppo Facebook Scuolalink.it PERSONALE ATA
- Iscriviti sul Gruppo Facebook NoiPA, news e info sui servizi del personale della Pubblica Amministrazione
© 2025 Copyright Scuolalink.it - Riproduzione Riservata.