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Giovani senza desideri: l’allarme di Paolo Crepet sul vuoto esistenziale delle nuove generazioni

Paolo Crepet denuncia la perdita di desiderio tra i giovani, causata da eccessi digitali e famiglie permissive. Come risvegliare motivazione e progettualità.

Paolo Crepet, psichiatra e sociologo di fama, ha lanciato un forte appello sulla condizione emotiva e psicologica dei giovani. In numerose interviste, Crepet ha denunciato una realtà sempre più evidente: l’assenza di desiderio e la crescente apatia tra le nuove generazioni.

Paolo Crepet: “Abbiamo tolto ai ragazzi la possibilità di scegliere, mettendo tutto e subito a disposizione”

Secondo il suo punto di vista, l’accesso immediato a stimoli continui e la mancanza di limiti hanno compromesso la capacità di immaginare il futuro e di costruire progetti significativi. Crepet sottolinea che “abbiamo tolto ai ragazzi la possibilità di scegliere, mettendo tutto e subito a disposizione.” Questa disponibilità senza sforzo, secondo lo psichiatra, ha portato a un vuoto esistenziale che mina la motivazione personale e indebolisce il senso di identità. In un mondo dove tutto è raggiungibile in tempo reale, il desiderio autentico perde forza e significato.

Tecnologie e isolamento: la solitudine ai tempi dei social

Un altro punto chiave dell’analisi di Crepet riguarda il rapporto tra giovani e tecnologie digitali. In particolare, l’esperto critica il ruolo dei social media, che anziché favorire la connessione tra persone, alimentano una forma di isolamento relazionale. “I social dovrebbero chiamarsi ‘a-social’”, afferma provocatoriamente Crepet, sottolineando come le interazioni online siano spesso superficiali e prive di reciprocità. L’uso eccessivo dei dispositivi digitali riduce la qualità delle relazioni umane e accresce il rischio di alienazione. Questo fenomeno, evidenziato in contesti scolastici e familiari, contribuisce a generare una forma di solitudine emotiva che può sfociare in disorientamento e disagio psichico.

Genitori assenti e autorità in crisi: il ruolo della famiglia secondo Paolo Crepet

Nel suo ragionamento, Crepet riserva un’attenzione critica anche alla famiglia, considerata sempre meno un riferimento educativo stabile. Secondo lo psichiatra, oggi i genitori tendono ad assumere un atteggiamento permissivo, comportandosi più da “coetanei” che da guide autorevoli. Questo approccio, unito all’abuso di strumenti digitali, ha reso difficile per molti adulti mantenere un ruolo educativo fermo e coerente. La mancanza di autorevolezza, l’eccessiva protezione e l’incapacità di gestire la frustrazione nei confronti dei figli hanno indebolito la loro capacità di affrontare le difficoltà della vita. Per Crepet, è essenziale riscoprire il valore del confronto e della responsabilità educativa per aiutare i giovani a sviluppare autonomia e resilienza.

Riscoprire il desiderio: la via d’uscita secondo Crepet

Nel suo libro Mordere il cielo, Crepet propone una soluzione concreta alla crisi esistenziale che affligge molti adolescenti: risvegliare il desiderio di vivere. Questo obiettivo può essere raggiunto attraverso l’incoraggiamento della curiosità, della creatività e del pensiero progettuale. Solo così, secondo il sociologo, sarà possibile restituire ai ragazzi un senso di orientamento e una motivazione autentica. “Restituiamo ai ragazzi desiderio e fame di vita”, afferma Crepet, sottolineando l’importanza di educare alle sfide, alle emozioni e al valore del tempo. Solo con un cambiamento culturale profondo sarà possibile affrontare l’apatia giovanile e ricostruire una società più vitale e consapevole.

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