venerdì, 13 Dicembre 2024
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Green pass, ambiguità Lega: prima ritira emendamenti e poi vota su cancellazione Certificato vaccinale

Gli atteggiamenti poco coerenti di Matteo Salvini sul voto agli emendamenti in discussione alla Camera contro l'abolizione del Green Pass

Questa mattina alla Camera mentre era in corso la discussione al Decreto sul Green Pass la Lega ha dimostrato di avere un atteggiamento poco coerente sull’obbligo del Certificato vaccinale e sulla sua abolizione.

Le mosse effettuate dal Carroccio possono definirsi poco coerenti soprattutto per la dinamica e per la tempistica dimostrata durante la discussione suddetta. I leghisti prima ritirano i loro emendamenti, poi votano a favore del rinvio in commissione sulla cancellazione del Green Pass, successivamente votano le proposte emendative della Meloni, senza ottenere nessun risultato e infine si astengono al voto a favore dell’abolizione del Certificato vaccinale proposto da FdI.

Ambiguità della Lega sul decreto in discussione alla Camera: il Carroccio vota insieme a FdI a favore dell’abolizione del Green Pass

Insomma, le dinamiche poco chiare della Lega lasciano pensare ad un travaglio interno che rasenta la schizofrena (politica). Matteo Salvini prima ha deciso di ritirare tutti gli emendamenti al decreto in oggetto, con la conseguenza che il Governo non ha posto la questione di fiducia, ma immediatamente dopo, con una mossa a sorpresa, decide di votare alcuni emendamenti proprio di Fratelli d’Italia.

Sulla proposta di cancellare la certificazione verde, peraltro firmata anche dalla Meloni, la Lega si astiene. Ovviamente le reazioni dei partiti di maggioranza non tardano ad arrivare. Sia il Pd che Leu dichiarano: “Basta ambiguità, la Lega e Salvini decidano da che parte stare”.

Presto inizia sugli scranni la solita bagarre degli schieramenti politici. E pensare che stamane tutto era iniziato con una pax regnante quasi illogica. Per questo motivo infatti la Lega aveva persino ritirato tutti gli emendamenti al decreto sul green pass, conformandosi al resto dei partiti di maggioranza che sostengono l’esecutivo.

A questo punto, il governo, il quale aveva preannunciato in questi giorni per bocca dello stesso Draghi la possibilità di porre la questione di fiducia sul decreto in discussione (questo per evitare il voto ad ogni singolo emendamento) cambia idea, non ponendo di fatto più la questione di fiducia. Pertanto inizia la normale discussione sugli emendamenti.

Le dichiarazioni illogiche di Salvini: “Se ci bocciano le nostre proposte voteremo contro“, ma gli emendamenti vengono ritirati in anticipo dalla Lega

Preso atto di questa situazione, Salvini fa marcia indietro e dichiara: “Se ci sono emendamenti che noi condividiamo da chiunque arrivino noi li sosteniamo – il riferimento chiaramente è rivolto alle proposte di Fratelli d’Italia – Ma non è mai stata in discussione la nostra fiducia al governo e a Draghi, se ci bocciano le nostre proposte voteremo contro. Il Parlamento è fatto per parlare e per discutere“.

Come riportato da più fonti di stampa, dalla discussione segue il voto agli emendamenti dell’opposizione; sulla richiesta di accantonamento e sul rinvio in Commissione dell’emendamento che prevede la soppressione del green pass, la Lega vota clamorosamente insieme a Fratelli d’Italia.

Tale emendamento, votato da Lega e FdI, viene respinto dall’alula. Poco dopo si arriva al voto su questo e sugli altri emendamenti. Tra questi uno era anche a firma di Giorgia Meloni. I voti risultano in totale: 59 sì, 260 no e 82 astenuti (ovviamente i leghisti).

La Lega, insomma, con questo suo atteggiamento poco coerente, si allontana sempre di più dal blocco della maggioranza anche astenendosi, cercando in tutti i modi possibili di rendere concrete le iniziative annunciate nelle ore precedenti dal deputato della Lega Claudio Borghi: “Vogliamo cercare di procedere in un clima costruttivo – ha spiegato – Noi ci aspettiamo che su alcune cose il governo cambi idea, sarebbe offensivo in questo clima chiudere la porta, confidiamo che il governo accoglierà alcune modifiche di buonsenso che ci sono negli emendamenti presentati dai colleghi“.

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