Inclusione scolastica: il PEI funziona solo se condiviso

Il PEI deve essere uno strumento condiviso: non solo il docente di sostegno ma tutti i docenti sono responsabili dell’inclusione dell’alunno con disabilità.

17 settembre 2025 21:04
Inclusione scolastica: il PEI funziona solo se condiviso - PEI Piano Educativo Individualizzato
PEI Piano Educativo Individualizzato
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Il Piano Educativo Individualizzato (PEI) è uno strumento centrale per garantire l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità. Tuttavia, non deve trasformarsi in un compito esclusivo del docente di sostegno ma diventare un progetto condiviso, pratico e realmente applicabile all’interno del contesto classe.

Il PEI come strumento condiviso per l’inclusione

Il Piano Educativo Individualizzato è previsto per ogni studente con disabilità e viene redatto dal Gruppo di Lavoro Operativo entro la fine di ottobre. Nonostante la sua importanza, spesso nelle scuole si tende a delegare la responsabilità dell’inclusione al solo docente di sostegno, rischiando di isolarlo insieme all’alunno. L’efficacia del PEI passa invece attraverso una coprogettazione attiva e continua, nella quale tutti i docenti curricolari si sentano corresponsabili del percorso educativo. Solo così la classe diventa un ambiente realmente inclusivo, in cui tutti gli studenti sono protagonisti e non esistono ruoli marginali.

Collaborazione quotidiana e difficoltà operative

La collaborazione tra docenti curricolari e insegnanti di sostegno non può essere improvvisata ma deve costruirsi giorno per giorno. È fondamentale che l’alunno con disabilità sia percepito come parte integrante del gruppo classe e non come “compito” di un singolo docente. Tuttavia, persistono alcune criticità operative: la difficoltà di conciliare gli obiettivi fissati nel PEI con la realtà quotidiana, l’eterogeneità dei gruppi classe, l’eventuale mancanza di collaborazione di alcuni colleghi. Se il PEI diventa un documento “di competenza” solo del docente di sostegno perde il suo valore inclusivo e rischia di ridursi a un atto burocratico. Per i neoassunti, tali problematiche risultano ancora più complesse, richiedendo orientamento e supporto pratico per trasformare le indicazioni in azioni concrete.

Un PEI più pratico e meno burocratico

Perché il PEI possa funzionare davvero deve essere concepito come uno strumento pratico e non come un adempimento formale. È necessario che le scuole mettano a disposizione risorse, strumenti digitali e formazione in grado di sostenere l’attuazione del piano e facilitare l’apprendimento personalizzato. L’obiettivo è rendere il PEI meno burocratico e più efficace, un progetto di inclusione condiviso da tutto il team docente e in grado di adattarsi alle esigenze del gruppo classe. Solo così la sua funzione educativa può emergere, evitando che la complessità amministrativa ostacoli il percorso degli studenti e degli insegnanti.

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