Indire sostegno, i docenti chiedono ore di diritto allo studio

I docenti dei corsi di sostegno Indire chiedono al Ministero il riconoscimento delle ore di diritto allo studio per conciliare formazione e impegni scolastici

A cura di Marco Marco
24 luglio 2025 10:40
Indire sostegno, i docenti chiedono ore di diritto allo studio - Docenti in riunione
Docenti in riunione
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I corsisti dei percorsi di specializzazione sul sostegno Indire, attivati dal DL 71/2024, chiedono al Ministero il riconoscimento delle ore di diritto allo studio. La proposta arriva dalla community “Uniti per INDIRE”, che denuncia le difficoltà di conciliazione tra attività formative e obblighi scolastici

Una proposta per garantire la frequenza dei corsi diritto INDIRE

Un gruppo di docenti iscritti ai percorsi di specializzazione sul sostegno attivati da INDIRE ha inviato una richiesta formale al Ministero dell’Istruzione e del Merito. L’iniziativa è nata all’interno della community “Uniti per INDIRE”, che rappresenta una parte degli oltre 2.000 partecipanti ai corsi previsti dal decreto-legge n. 71/2024. Obiettivo della proposta è l’adozione di un provvedimento ministeriale ad hoc che consenta il riconoscimento delle ore di diritto allo studio per i docenti in formazione. In particolare, si chiede di poter rimodulare l’orario di servizio per garantire la compatibilità tra partecipazione ai corsi e attività scolastiche.

Impegni scolastici e corsi in sovrapposizione

I corsisti lamentano numerose criticità organizzative, legate soprattutto alla sovrapposizione tra le lezioni in modalità sincrona dei corsi INDIRE e gli impegni scolastici obbligatori. Consigli di classe, collegi docenti e riunioni già programmate spesso coincidono con le fasce orarie pomeridiane in cui si tengono le attività formative. Alcuni docenti sono impossibilitati a seguire regolarmente le lezioni, con il rischio di compromettere la frequenza e quindi la validità dell’intero percorso. Il problema si acutizza nelle scuole dove le attività collegiali si concentrano nel pomeriggio o il sabato, rendendo difficoltoso garantire la presenza sia a scuola che in aula virtuale.

Più flessibilità per tutelare formazione e servizio

Nel testo inviato al Ministero, i docenti propongono che l’accesso alle ore di diritto allo studio avvenga anche in modalità flessibile, adattando l’organizzazione scolastica alle esigenze formative. La richiesta non punta a esonerare dal servizio, ma a trovare un equilibrio funzionale tra lavoro e formazione, valorizzando lo sforzo di chi intende specializzarsi sul sostegno. Secondo i promotori dell’iniziativa, una gestione flessibile delle attività didattiche rappresenterebbe una soluzione equilibrata, capace di garantire sia la qualità del servizio scolastico sia il completamento dei corsi. In tal senso, il riconoscimento delle ore rappresenterebbe un investimento sulla professionalità futura dei docenti impegnati in un ambito centrale per la scuola italiana.