Insegnante di sostegno non formato: studentessa Asperger trattata da bambina

Inclusione e sindrome di Asperger: la scuola è pronta? Senza formazione adeguata, il sostegno rischia di diventare una barriera, non un supporto.

05 aprile 2025 09:41
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L’esperienza condivisa da una madre ha riportato al centro del dibattito pubblico un tema ancora troppo trascurato: l’inclusione scolastica degli studenti con sindrome di Asperger. Sua figlia, studentessa liceale, è stata trattata come una bambina piccola dal docente di sostegno, un comportamento che non solo ha compromesso la sua autonomia, ma ha anche evidenziato una profonda lacuna nella preparazione degli insegnanti.

La necessità di formazione per docenti e riconoscimento della Neurodivergenza

La sindrome di Asperger, rientrante nello spettro autistico, richiede competenze didattiche specifiche, empatia e un approccio educativo basato sulla valorizzazione delle potenzialità individuali. L’assenza di formazione adeguata nei docenti di sostegno non è un caso isolato, ma una problematica sistemica che mina le fondamenta dell’inclusione scolastica. In un contesto in cui si parla sempre più di scuola equa, aperta e personalizzata, questo episodio dimostra quanto il cammino verso una vera integrazione sia ancora lungo. È necessario un cambio di paradigma che metta al centro la formazione continua degli insegnanti e il riconoscimento pieno delle esigenze degli alunni neurodivergenti.

Il sostegno che infantilizza: la testimonianza di una madre

Trattare una liceale con sindrome di Asperger come se fosse una bambina delle elementari è più di un errore educativo: è una negazione della sua identità. Questo è quanto accaduto alla figlia di una madre che ha deciso di raccontare pubblicamente la sua esperienza. Il comportamento del docente di sostegno non è stato dettato da malafede, ma dalla mancanza di strumenti adeguati. Una didattica pensata per “proteggere” ha finito per ostacolare lo sviluppo e l’autonomia della studentessa. Il caso ha aperto interrogativi sulla reale preparazione dei docenti di sostegno e sulla capacità della scuola di essere davvero inclusiva.

La formazione che non c’è: un limite strutturale del sistema

Il ruolo del docente di sostegno è cruciale per garantire pari opportunità agli studenti con bisogni educativi speciali. Tuttavia, molti insegnanti arrivano in aula senza una preparazione specifica sui disturbi dello spettro autistico, tra cui la sindrome di Asperger. Secondo l’ANGSA, è fondamentale che i docenti conoscano in profondità le caratteristiche cognitive, emotive e relazionali di questi studenti. La mancanza di formazione non solo compromette l’efficacia del sostegno, ma può anche provocare situazioni di esclusione, discriminazione o infantilizzazione. Per una vera inclusione, è necessario ripensare il percorso formativo degli insegnanti, a partire dai corsi universitari fino alla formazione in servizio.

Strategie inclusive: dalla teoria alla pratica quotidiana

L’inclusione scolastica degli studenti con sindrome di Asperger richiede l’adozione di strategie didattiche specifiche. Servono ambienti strutturati, routine prevedibili, schemi visivi e comunicazione chiara. È importante suddividere i compiti in passaggi semplici, fornire supporti visivi e creare un contesto poco caotico. Altrettanto cruciale è lavorare sulle competenze sociali, spesso compromesse, attraverso attività mirate e programmi di educazione relazionale. Per realizzare tutto questo, però, non basta la buona volontà: serve una formazione continua e specializzata, che permetta ai docenti di affrontare la complessità dell’insegnamento inclusivo con strumenti efficaci e aggiornati.