Jannik Sinner, il ricordo dei professori: un campione anche tra i banchi di scuola

Gli ex professori raccontano un giovane Jannik Sinner serio, puntuale e umile: tra studio e tennis emerge il ritratto di un campione dentro e fuori dal campo.

12 settembre 2025 13:29
Jannik Sinner, il ricordo dei professori: un campione anche tra i banchi di scuola - Jannik Sinner
Jannik Sinner
Condividi

Gli ex docenti di Jannik Sinner ne tracciano un ritratto affettuoso: studente educato, puntuale e serio, capace di conciliare allenamenti e studio senza mai cercare scuse. Dall’istituto tecnico-economico di Bolzano emergono ricordi che raccontano un ragazzo umile e determinato, qualità che oggi lo rendono un campione dentro e fuori dal campo.

Sinner: un ragazzo educato e ben inserito

Anche se un po’ timido, Jannik era ben inserito in classe: educato, rispettoso della scuola e degli insegnanti, proprio come lo conosciamo oggi”. Così i professori dell’istituto tecnico-economico di Bolzano ricordano il giovane Sinner, all’epoca iscritto all’indirizzo di amministrazione, finanza e marketing. Già allora il tennis occupava gran parte delle sue giornate, ma l’atteggiamento rimaneva irreprensibile. Gli insegnanti sottolineano come Sinner non abbia mai usato la sua attività sportiva come pretesto per sottrarsi ai doveri scolastici, dimostrando una serietà non comune per la sua età.

Impegno scolastico e successi sportivi

Alcuni ex docenti raccontano che Jannik aveva scelto il progetto atleta, che permette agli studenti di alto livello sportivo di conciliare impegni scolastici e allenamenti. Era presente a scuola solo alcuni giorni al mese, ma riceveva il materiale da studiare e lo restituiva sempre puntualmente. “Non ha mai avuto insufficienze. Era già considerato una promessa e noi lo seguivamo con entusiasmo, pubblicando le sue prime vittorie”, ricordano. Nonostante fosse già inserito nel ranking mondiale, Sinner non cercava scuse per evitare le interrogazioni e affrontava ogni verifica con puntualità. Questo approccio gli ha permesso di crescere come studente e atleta senza sacrificare l’uno per l’altro.

Un legame che continua nel tempo

Il rapporto con la scuola non si è interrotto con l’avvio della carriera professionistica. “Ogni tanto riceviamo ancora biglietti scritti a mano, un gesto che ci fa molto piacere”, raccontano i docenti. La scelta dell’istituto non fu casuale: “Era ed è un ragazzo amabile, sempre impeccabile. Anche dopo il trasferimento a Montecarlo tornò per sostenere gli esami finali. Ha fatto tanti sacrifici, ma si è sempre comportato con grande correttezza”. Per i suoi insegnanti resta un ex alunno speciale: “Ha già vinto tanto, ma merita ancora di più: lo dico da tifosa, ma anche da chi lo ha conosciuto come persona. È un campione dentro e fuori dal campo”.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail