All’Università di Udine si registra un lieve calo nella propensione all’espatrio tra i laureandi: lo rivela un’indagine condotta su quasi 3.000 studenti nel 2024. A influenzare questa tendenza sarebbe l’instabilità geopolitica internazionale, che ha raffreddato le intenzioni di chi, pur interessato all’estero, preferisce rimandare la scelta a dopo la laurea.
Propensione all’estero in calo: i numeri dell’Ateneo friulano
Nel 2024, il 35,1% dei laureandi dell’Università di Udine dichiara l’intenzione di espatriare, in lieve calo rispetto al 35,6% registrato nel 2023. Il decremento, seppur contenuto, riflette un cambiamento più ampio nella percezione delle opportunità internazionali da parte dei giovani in procinto di laurearsi. A crescere è invece la quota di chi è indeciso, che passa dal 28,5% al 29% nell’arco di un anno. Il dato emerge dall’indagine annuale condotta su 2.967 studenti che nel 2024 hanno presentato domanda di laurea, nell’ambito del progetto Cantiere Friuli.
Trend dell’espatri dei laureandi dal 2018 a oggi: il picco e il calo dopo la pandemia
Dal lancio della rilevazione nel 2018, l’indagine ha raccolto circa 23mila questionari. I dati storici mostrano che tra il 2018 e il 2019 la propensione all’espatrio superava il 40%, con un picco del 43,3% proprio nel 2018. Ma dal 2020, in concomitanza con la crisi pandemica e l’inasprirsi delle tensioni internazionali, la percentuale si è stabilizzata sotto la soglia del 36%. La flessione segna una trasformazione graduale dell’atteggiamento degli studenti verso la mobilità internazionale, che resta un’opzione ma viene sempre più spesso rinviata.
Instabilità globale e attese post-laurea
Secondo Gian Pietro Zaccomer, curatore della ricerca, a incidere sulla flessione è l’instabilità geopolitica che ha generato insicurezza e spinto molti studenti a rinviare la decisione sull’espatrio a dopo il conseguimento del titolo. L’incertezza legata a conflitti internazionali, tensioni economiche e scenari occupazionali mutevoli riduce l’appeal delle esperienze immediate all’estero, orientando i giovani verso un approccio più prudente. In questo quadro, la figura del laureato in uscita dall’università si mostra più riflessiva e meno propensa a scelte drastiche nell’immediato.
Presentazione della ricerca a Gorizia
I risultati dell’indagine verranno presentati ufficialmente l’8 maggio a Gorizia, in occasione di un incontro dedicato ai temi dell’internazionalizzazione e della mobilità accademica. Il report conferma come l’ateneo friulano resti un osservatorio sensibile sulle aspirazioni dei propri studenti, offrendo dati preziosi per comprendere l’evoluzione delle scelte post-laurea. Il progetto Cantiere Friuli, in cui si inserisce la ricerca, intende rafforzare il legame tra università, territorio e nuove generazioni, anche in un’ottica di contrasto alla fuga dei cervelli.
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