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Lavoro minorile in Italia: quasi 81.000 gli adolescenti coinvolti

In Italia quasi 81.000 adolescenti sono coinvolti nel lavoro minorile. I dati delle aree a rischio e delle gravi conseguenze sul percorso scolastico.

In occasione della Giornata contro lo sfruttamento del lavoro minorile, emerge un quadro preoccupante: sono quasi 81.000 i minori tra 15 e 17 anni che lavorano in Italia. Un dato in costante crescita che evidenzia un grave disagio sociale e un rischio concreto per il futuro di migliaia di giovani.

Sfruttamento lavoro minorile: un fenomeno in costante crescita

Il fenomeno dello sfruttamento minorile nel nostro Paese mostra dati allarmanti e in continua crescita. Secondo le ultime rilevazioni, gli adolescenti tra i 15 e i 17 anni impiegati in attivitร  lavorative sono passati da circa 52.000 nel 2021 a quasi 81.000 nel 2024. Questa tendenza, sottolineata dal Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, segnala un disagio strutturale che penalizza le fasce piรน vulnerabili della popolazione giovanile.

Le aree geografiche e i settori piรน a rischio

La diffusione del lavoro precoce non รจ uniforme sul territorio nazionale. Regioni come il Trentino-Alto Adige e la Valle dโ€™Aosta registrano percentuali superiori alla media nazionale del 4,5%, seguite da Abruzzo, Marche, Puglia e Sardegna. A questo disagio strutturale si aggiunge il tema della sicurezza sul lavoro: nel solo 2023 si contano quasi 19.000 denunce di infortunio per i minori, con settori come agricoltura e ristorazione tra i piรน pericolosi.

Le conseguenze sulla formazione e l’istruzione

L’impatto piรน grave del lavoro precoce si registra sul percorso scolastico dei giovani. Si stima che circa 58.000 adolescenti tra i 14 e i 15 anni abbiano lavorato prima dellโ€™etร  consentita dalla legge, una condizione che spesso porta alla dispersione scolastica. Questo crea un circolo vizioso in cui la povertร  educativa rafforza quella economica, limitando drasticamente le opportunitร  future e il pieno sviluppo personale dei ragazzi coinvolti.

L’appello per un intervento strutturale e formativo

Per contrastare il fenomeno, il CNDDU chiede un intervento strutturale che vada oltre le celebrazioni annuali. รˆ stato lanciato un appello al Ministero dell’Istruzione per avviare una campagna nazionale di sensibilizzazione nelle scuole. L’obiettivo รจ rafforzare il sistema scolastico come presidio di legalitร , potenziando l’orientamento e l’educazione ai diritti umani, specialmente nelle aree piรน esposte al rischio di sfruttamento e abbandono.

Il comunicato CNDDU

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