Linguaggio a scuola: la proposta contro cyberbullismo e odio verbale
Una nuova materia scolastica, “Comunicazione e Linguaggio”, per educare all’uso consapevole delle parole e contrastare cyberbullismo, odio e fake news.
Introdurre “Comunicazione e Linguaggio” come nuova materia scolastica: è questa la proposta avanzata dal giornalista Biagio Maimone, direttore della comunicazione dell’associazione Bambino Gesù del Cairo. L’obiettivo è fornire agli studenti fin dall’infanzia strumenti per un uso consapevole del linguaggio, capace di contrastare cyberbullismo, violenza verbale e disinformazione.
Linguaggio come strumento di relazione
Secondo Maimone, il linguaggio non è soltanto veicolo di contenuti ma un mezzo che definisce le relazioni sociali. Quando le parole diventano aggressive o manipolative, non descrivono semplicemente la realtà: la trasformano, alimentando stereotipi, conflitti e isolamento. Per questo, la scuola dovrebbe assumere un ruolo attivo, insegnando a utilizzare il linguaggio come occasione di confronto costruttivo e non come arma di divisione.
Educare al pensiero critico
La proposta punta a dotare gli studenti di competenze utili a distinguere comunicazioni costruttive da quelle distruttive, fornendo strumenti per analizzare contenuti, contesti e intenzioni. Non si tratta di censurare, ma di educare alla responsabilità espressiva e alla lettura critica dei messaggi. L’urgenza nasce dalla crescente diffusione di linguaggi ostili e notizie false, veicolate soprattutto dai social, che rischiano di compromettere la qualità del dibattito pubblico e il processo di inclusione.
Un progetto da definire
Il piano, ancora in fase di elaborazione, sarà sottoposto al Governo e al Ministero dell’Istruzione e del Merito, con il coinvolgimento dell’Ordine dei Giornalisti per costruire un percorso coerente con il sistema educativo nazionale. L’idea è di introdurre questa disciplina già a partire dalla scuola dell’infanzia, non come materia isolata ma come cornice interdisciplinare in cui sviluppare capacità espressive, riflessione etica e sensibilità relazionale. Insegnare la comunicazione significherebbe creare le condizioni per un linguaggio che non solo informi, ma che sappia anche formare cittadini consapevoli.