Fabio Rizzo, in arte Marracash, non riceverà la laurea honoris causa proposta dal corso di laurea in Scienze dell’Informazione dell’Università di Messina. Nonostante il voto iniziale favorevole del Consiglio di Corso, l’iniziativa si è arenata a causa delle perplessità emerse nel Consiglio di Dipartimento del DICAM, con particolare riferimento ai contenuti considerati sessisti presenti nei testi dell’artista. Il caso ha aperto un dibattito tra docenti, studenti e rappresentanti istituzionali sul ruolo dell’università nella valorizzazione delle culture contemporanee e sulla legittimità del linguaggio del rap all’interno dei contesti accademici. L’episodio riflette una frattura tra chi vede nella musica urban un’espressione sociale e culturale meritevole di riconoscimento istituzionale, e chi teme che l’eccessiva apertura rischi di legittimare messaggi problematici.
La proposta del professor Rossi
A proporre il riconoscimento accademico è stato il professor Fabio Rossi, docente di Linguistica italiana, da anni impegnato nello studio del linguaggio rap e della sua rilevanza letteraria. Secondo Rossi, Marracash rappresenta una figura centrale tra i liricisti italiani, con un repertorio spesso impegnato su temi sociali. Il docente ha evidenziato come il genere rap sia oggi una delle forme espressive più seguite dai giovani, paragonandola alla tradizione cantautorale italiana. La proposta ha ricevuto approvazione unanime nel novembre 2024 dal Consiglio del Corso di Studi, con l’obiettivo di premiare un artista capace di coniugare rilevanza artistica e sensibilità sociale. Tra i meriti riconosciuti a Marracash figura anche la vittoria della Targa Tenco nel 2021 per l’album Noi, loro, gli altri, segnale di legittimazione da parte del mondo musicale più tradizionalmente impegnato.
Il blocco nel Consiglio di Dipartimento
Quando a gennaio 2025 la proposta è passata al vaglio del Consiglio di Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, sono emerse le prime opposizioni. Alcune docenti hanno espresso preoccupazione per i contenuti sessisti presenti nei testi di Marracash, ritenendo rischioso assegnare un riconoscimento simbolico così importante a una figura che, secondo loro, potrebbe veicolare messaggi ambigui o dannosi. Il voto finale si è chiuso con 39 favorevoli, 28 contrari e 17 astenuti. Una maggioranza, ma non abbastanza solida per portare avanti la proposta: secondo la consuetudine dell’ateneo, le lauree honoris causa devono essere approvate con un consenso pressoché unanime. A quel punto il professor Rossi ha ritirato formalmente la candidatura.
Una frattura generazionale e culturale
Nel verbale ufficiale si legge che il direttore del Dipartimento aveva sostenuto l’iniziativa, sottolineando come il Dipartimento intenda aprirsi ai linguaggi e alle forme culturali contemporanee. Anche il rappresentante degli studenti si era espresso a favore, dichiarando che l’attribuzione della laurea a Marracash sarebbe stata percepita come un gesto di apertura e dialogo con il mondo giovanile. Le contestazioni, tuttavia, hanno prevalso. La laurea honoris causa per Fabio Rizzo rimane sospesa, lasciando aperta una riflessione più ampia sull’equilibrio tra libertà artistica, rappresentanza culturale e responsabilità istituzionale.
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