Mini-call veloce sostegno: coperto meno del 20% dei posti disponibili
Mini-call veloce sostegno 2025: coperto solo il 19,98% dei posti disponibili. CISL denuncia 5.831 cattedre scoperte, criticità gravi al Nord e nella primaria
La mini-call veloce 2025 per il sostegno, destinata ai docenti di I fascia GPS, ha prodotto risultati ben al di sotto delle attese. Secondo i dati forniti dalla CISL Scuola, solo il 19,98% dei posti disponibili è stato coperto, lasciando 5.831 cattedre senza docente e confermando le gravi difficoltà di reclutamento, soprattutto nella scuola primaria del Nord Italia
Mini-call veloce: copertura complessiva e dati ufficiali
La procedura straordinaria, prevista dal DL 44/2023 e riservata agli insegnanti inclusi nella I fascia GPS sostegno, aveva messo a disposizione 7.287 posti complessivi per l’a.s. 2025/26. Le assunzioni effettuate sono state 1.466, pari al 19,98%, mentre 5.831 posti (80,02%) restano senza titolare. La CISL Scuola, che ha diffuso i dati, sottolinea come la misura non abbia inciso in modo significativo sul problema cronico della carenza di docenti specializzati, costringendo le scuole a ricorrere ancora una volta a supplenze annuali.
Analisi per ordine di scuola
Le maggiori criticità si riscontrano nella scuola primaria, dove erano disponibili 6.834 posti, ma solo 1.088 sono stati assegnati, lasciandone 5.746 vacanti. Nella scuola dell’infanzia, su 393 posti disponibili, 308 sono stati coperti e 85 risultano scoperti. Diversa la situazione nella secondaria di I grado, dove i posti disponibili sono stati tutti assegnati, mentre nella secondaria di II grado non erano previste disponibilità per questa procedura. La disparità tra ordini di scuola evidenzia come il fabbisogno sia concentrato soprattutto nei primi anni del percorso scolastico, incidendo maggiormente nelle aree geografiche con maggiori carenze di organico.
Distribuzione territoriale e criticità
L’analisi territoriale conferma una forte concentrazione delle difficoltà nelle regioni del Nord, in particolare per la scuola primaria. Il numero ridotto di docenti specializzati in queste aree, unito alla scarsa attrattività delle sedi più periferiche, determina un elevato tasso di rinunce e di mancate coperture. La CISL evidenzia che, senza interventi strutturali, le procedure straordinarie rischiano di restare inefficaci: serve ampliare l’offerta di percorsi di specializzazione e rendere più attrattivo l’insegnamento di sostegno, soprattutto nelle zone più colpite dalla carenza di personale.