Mobilità ATA 2025/26: esiti il 3 giugno e regole per rinunciare

Esiti mobilità ATA il 3 giugno: la rinuncia al trasferimento è ammessa solo per gravi motivi e a precise condizioni. L’ok spetta all’amministrazione scolastica

A cura di Marco Marco
02 giugno 2025 17:13
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Il 3 giugno saranno pubblicati gli esiti delle domande di mobilità ATA per il personale 2025/26. I trasferimenti, una volta disposti, non possono essere revocati liberamente: la normativa consente la rinuncia solo in presenza di gravi motivi sopravvenuti e condizioni ben precise, valutate caso per caso dall’amministrazione.

Esiti mobilità ATA in arrivo il 3 giugno

Il personale ATA di ruolo che ha presentato domanda di trasferimento entro il 31 marzo 2025 conoscerà l’esito il 3 giugno, data fissata dal Ministero per la pubblicazione dei risultati della mobilità per l’anno scolastico 2025/26. Gli esiti verranno pubblicati sui siti degli Uffici scolastici provinciali e comunicati anche via posta elettronica personale. La procedura riguarda collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici, DSGA e altri profili del comparto ATA.

Rinuncia al trasferimento: regole e limiti

La normativa vigente non prevede la rinuncia automatica al trasferimento una volta che questo è stato assegnato. Tuttavia, è possibile presentare una richiesta motivata, che sarà accolta solo in presenza di gravi circostanze sopravvenute e documentate. Tra le situazioni ammesse rientrano eventi personali o familiari che rendano impraticabile il trasferimento. Non è sufficiente un semplice ripensamento: la gravità della situazione deve essere certificata da apposita documentazione.

Mobilità ATA: condizioni necessarie per la revoca

Perché la richiesta di rinuncia venga accettata, è necessario che siano soddisfatte due condizioni simultanee: il posto lasciato dal dipendente al momento del trasferimento deve essere ancora disponibile, e il ritiro del trasferimento non deve compromettere le operazioni relative all’organico di fatto. Questo significa che, se la rinuncia causasse squilibri nelle assegnazioni o difficoltà organizzative, l’amministrazione può negarla anche in presenza di motivazioni gravi.

Esame della richiesta da parte dell’amministrazione

L’istanza di revoca viene esaminata attentamente dall’Ufficio scolastico competente, che valuta la documentazione presentata e verifica la concreta possibilità di riassegnare il posto originariamente occupato. L’accoglimento non è mai automatico: si tratta di una procedura eccezionale, gestita con cautela per evitare interferenze sulle operazioni di mobilità e sulla definizione degli organici. L’eventuale rinuncia deve essere formalmente approvata prima di poter considerare annullato il trasferimento.