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Mobilità, scandalo furbetti della 104: quattro licenziamenti

Mobilità falsificata dalla Legge 104 - Si conclude quindi l'iter giudiziario di 4 insegnanti coinvolti nello scandalo dei furbetti della Legge 104

Mobilità falsificata dalla Legge 104, ultime notizie 25/07 – Si conclude quindi l’iter giudiziario di 4 insegnanti coinvolti nello scandalo dei furbetti della Legge 104. La vicenda risale al 2014, quando la Procura di Agrigento scopre una maxi truffa nel mondo della scuola (e non solo) messa in piedi con la compiacenza di medici e sanitari locali.

Ci riferiamo allo scandalo che ha permesso ai tantissimi falsi fruitori della Legge 104 di poterla fare franca, soprattutto nella fase dei trasferimenti.

Mobilità non per tutti… ma solo per chi possedeva una falsa certificazione della 104: 4 i docenti licenziati

A riportare la clamorosa notizia è stata la Repubblica. Il noto quotidiano nazionale parla di quattro licenziamenti. Tali provvedimenti sono stati comminai agli stessi imputati che avevano chiesto il patteggiamento per il reato loro ascritto. Un’ammissione di colpa che, di fatto, ha sancito la loro dipartita dal mondo del lavoro, con l’accusa grave di aver falsificato le documentazioni presentate per il riconoscimento della Legge 104.

Si tratterebbe solo di un inizio che lascia prevedere ulteriori condanne e licenziamenti di massa. Attendono di essere giudicati ben 48 imputati. Il processo con il rito ordinario, infatti, ancora è in attesa di iniziare – spiega Repubblica.

Gli altri 48 imputati ‘rischiano’ di farla franca per prescrizione del reato

Questo abnorme ritardo è causato da problemi burocratici oltre che procedurali. Il rischio concreto e paradossale è quello che tutto potrebbe concludersi con un buco nell’acqua, per via dei termini di prescrizione. Situazione, questa assolutamente grave e deprecabile.

I gravi fatti risalgono al 2014. Il personale coinvolto non apparterrebbe solo al mondo della scuola, ma in ogni caso è strettamente in relazione con la funzione pubblica svolta. Il personale sanitario oggetto di imputazione è in relazione alle false attestazioni e certificazioni eseguite nei confronti dei furbetti della 104. Si parla oltre che di docenti e di unità di personale ATA anche di funzionari e medici certificatori. Gran parte degli stessi imputati, nel corso del 2017, erano stati rinviati a giudizio.

La grave situazione nella mobilità permane, specie al sud

Finalmente giustizia è fatta, tuttavia a proposito dei trasferimenti permangono gli stessi problemi soprattutto al sud. Tanto è vero che ad oggi i trasferimenti nelle provincie meridionali avvengono esclusivamente attraverso i benefici di questa legge. Questo dato è confermato dalla mole di istanze presentate giusto appunto ad Agrigento (per la scuola primaria), quasi una maestra su quattro chiede la 104.

I Docenti immobilizzati – A questo proposito un folto gruppo di insegnanti impossibilitati da anni a tornare nella propria provincia, definitisi “Docenti immobilitati”, lancia l’allarme sui social. Chiedono al Miur di incaricare i medici militari nel controllo e nelle visite per chi richiede i benefici della Legge 104. Questo deciso cambio di rotta permetterebbe più oggettività a chi fa le visite e in ogni caso servirebbe come deterrente per scongiurare atti poco trasparenti.

Il M5S presenta un’interrogazione urgente al ministro Bussetti sulla questione “mobilità bloccata al sud”

Dal punto di vista politico, infine, dobbiamo registrare anche la presa di posizione su questo spinoso argomento del Movimento pentastellato. Lo stesso M5S vuole avviare subito una verifica su questa anomala vicenda dei docenti impossibilitati al rientro. Si tratta di un’interrogazione urgente indirizzata al ministro Bussetti che riporta la firma di Elisabetta Barbuto. Su questo argomento ne parla anche la deputata Villani, la quale dichiara: “Abbiamo depositato un’interrogazione urgente al ministro Bussetti per sollecitare un’attenta e puntuale disamina di quanto sta accadendo in merito alle procedure di trasferimento provinciale ed interprovinciale dei docenti”.

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