Il Prof. Galli, dopo le decisioni del governo a proposito del nuovo protocollo anti Covid a scuola, esprime tutte le sue perplessità. Secondo il noto infettivologo, presto si assisterà ad un vero e proprio boom di contagi nelle scuole pubbliche italiane.
‘Prepariamoci presto a capire che in Italia si assisterà alla riduzione della protezione dei vaccini’.
Massimo Galli
Secondo il Prof. Galli, con le nuove procedure del nuovo protocollo sicurezza anti-Covid si rischia un aumento esponenziale dei contagi
Il nuovo protocollo sicurezza anti-Covid prevede la quarantena di tutta la classe dopo il terzo caso di contagio tra gli alunni. Secondo il Prof. Galli si tratterebbe di un’operazione alquanto azzardata da parte del governo.
Lo stesso Galli si dice perplesso, visto che il problema si tenta in tutti i modi di risolverlo guardandolo solo dal punto di vista didattico, mentre dovrebbe risolversi dal punto di vista sanitario. Il governo, sostiene Galli, preferisce la prima soluzione a discapito della salute di chi lavora a scuola e soprattutto dentro le classi e a contatto con gli studenti (molti dei quali non sono vaccinati).
Obbligo vaccinale per i docenti – Questa situazione, precisa l’infettivologo, potrebbe portare alla conseguenza di ‘dover’ vaccinare obbligatoriamente gli insegnanti (mediante la terza dose), gli stessi che non hanno risposto positivamente alle precedenti vaccinazioni.
Sulla proroga dello stato di emergenza, Galli non si sofferma a lungo. Ribadisce il fatto che questa decisione spetti solo alla politica e alle autorità sanitarie. Lo stato di emergenza è funzione ovviamente della crescita della diffusione dei contagi e secondo i dati pubblicati in questi giorni, con molta probabilità ci sono i presupposti per una effettiva proroga.
Aumenti dei casi previsti dalla comunità scientifica. Dobbiamo essere pronti ad assistere ad una riduzione della protezione del vaccino
Infine, le aspettative di Galli sono assolutamente positive sul versante dell’aumento dei casi di infezione da Covid che per certi versi erano attesi da tutta la comunità scientifica e sanitaria. L’aumento non preoccupa – dice Galli – perché se paragonati a quelli dei due anni precedenti sono nettamente inferiori. E poi una enorme fetta della popolazione essendo vaccinata è assolutamente protetta contro i sintomi peggiori del virus.
Però, su un aspetto della pandemia dovrebbe farci riflettere: ”Per il prossimo futuro, anche in Italia si dovrà cominciare a valutare il fatto che prima o poi potremmo assistere ai primi segni della riduzione della protezione del vaccino”.
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