Obbligo scolastico, la Cassazione impone un nuovo iter per le assenze: rischio penale per i genitori
Assenze scolastiche prolungate? La legge sull'obbligo scolastico prevede un iter preciso con ammonizione del sindaco e sanzioni penali per i genitori.
L'obbligo scolastico in Italia prevede nuove e severe regole per i genitori. Con assenze prolungate e ingiustificate, superiori ai 15 giorni in un trimestre, scatta una procedura che può portare a conseguenze penali. La responsabilità genitoriale non è automatica, ma segue un iter preciso che coinvolge scuola e sindaco, fino al rischio di responsabilità penale.
Il nuovo iter procedurale definito dalla Cassazione
Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 30777/2025) ha chiarito in modo definitivo la procedura da seguire prima di poter attribuire una responsabilità penale ai genitori. L'inosservanza dell'obbligo di istruzione diventa un reato solo a seguito di un percorso a due fasi. In primo luogo, il dirigente scolastico ha il dovere di segnalare le assenze ingiustificate del minore, qualora superino i quindici giorni in un trimestre, anche non consecutivi. Successivamente, la palla passa al sindaco, che deve emettere un'ammonizione formale. Questo avviso ufficiale è un passaggio cruciale e obbligatorio che funge da ultimo avvertimento per la famiglia.
Obbligo scolastico: le sanzioni penali previste dal decreto Caivano
L'introduzione dell'articolo 570-ter nel codice penale, voluta dal decreto Caivano, ha inasprito notevolmente le pene. La normativa attuale prevede la reclusione fino a un anno. Le sanzioni non sono però automatiche. Scattano esclusivamente se, dopo aver ricevuto l'ammonizione formale dal sindaco, il responsabile dell'adempimento non provvede a far tornare il minore a scuola entro sette giorni. La Legge 159/2023 ha operato una trasformazione giuridica significativa, elevando questa inadempienza da semplice contravvenzione a delitto, a testimonianza della maggiore attenzione verso il diritto all'istruzione dei minori.
L'applicazione della norma contro la dispersione scolastica
La nuova normativa non è rimasta solo sulla carta, ma ha trovato applicazione concreta. Diversi comuni italiani, tra cui Asti, Catanzaro e Rimini, hanno già iniziato a inviare le lettere di ammonimento alle famiglie degli studenti con un alto numero di assenze. L'obiettivo primario di questa misura è contrastare in modo efficace il grave fenomeno della dispersione scolastica. È importante sottolineare che la responsabilità genitoriale viene chiamata in causa penalmente solo come ultima risorsa, ovvero quando il genitore ignora deliberatamente l'avvertimento ufficiale del primo cittadino, dimostrando di non voler ottemperare alla legge.