lunedì, 21 Aprile 2025
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Orientamento universitario in ritardo: oltre il 70% degli studenti decide solo all’ultimo anno

Orientamento universitario carente, scelte tardive e competenze in calo tra gli studenti italiani, nonostante i fondi del PNRR.

Nonostante i 250 milioni di euro stanziati dal PNRR per coinvolgere un milione di studenti entro il 2026, l’orientamento universitario nelle scuole superiori italiane resta insufficiente. Secondo il Consorzio universitario Cisia, oltre il 70% degli studenti decide il corso di laurea solo nell’ultimo anno di scuola, e il 36% addirittura dopo la maturità. Questa scelta tardiva si accompagna a un calo delle competenze di base, soprattutto in italiano e matematica, e a un persistente divario tra Nord e Sud. I risultati dei test Tolc mettono in dubbio l’efficacia delle misure adottate e la reale preparazione degli studenti all’ingresso in università.

Scelte tardive e fondi PNRR: il paradosso dell’orientamento

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha stanziato 250 milioni di euro per potenziare l’orientamento scolastico, puntando a coinvolgere un milione di studenti entro il 2026. Tuttavia, secondo l’indagine Cisia su 4.363 diplomati, oltre il 70% sceglie l’università solo nell’ultimo anno delle superiori, mentre il 36% lo fa addirittura dopo l’esame di Stato. Questo ritardo decisionale mina la consapevolezza delle scelte e può influire negativamente sul percorso universitario e professionale.

Competenze in calo nei test Tolc: un campanello d’allarme

I test Tolc, somministrati in 62 atenei italiani e utilizzati sia per orientare che per selezionare, mostrano un generale calo nei punteggi medi rispetto agli anni precedenti. Le difficoltà sono trasversali a tutte le tipologie scolastiche, seppur con performance migliori da parte degli studenti dei licei. Il declino, tuttavia, riguarda anche questi ultimi, indicando una fragilità complessiva nel sistema formativo.

Le lacune in italiano e matematica: focus Tolc-SU e Tolc-I

Nel Tolc-SU, destinato ai corsi umanistici, emergono gravi carenze nella comprensione del testo e nei fondamentali della grammatica. Il triennio 2022–2025 ha registrato un calo netto in questi ambiti.
Il Tolc-I, dedicato all’area ingegneristica, evidenzia criticità in matematica, con la trigonometria tra le aree peggiori. I risultati medi sono in costante discesa, segnalando un’insufficiente preparazione nelle discipline STEM.

Divario Nord-Sud: criticità persistenti nel sistema scolastico

Il calo delle competenze appare più marcato nel Sud Italia, dove le difficoltà scolastiche risultano più evidenti. Le regioni del Nord-Est, invece, continuano a distinguersi per i risultati più solidi. Questa frattura territoriale alimenta le disuguaglianze formative, richiamando l’urgenza di interventi mirati e politiche di orientamento precoci per colmare il gap.

Il confronto con le prove Invalsi: risultati discordanti

I risultati Tolc sembrano contraddire parzialmente i dati delle prove Invalsi, che avevano indicato segnali di recupero post-pandemico in alcune aree. Questa discrepanza potrebbe derivare da differenze tra le abilità testate o dai contesti in cui i test vengono somministrati. Oppure, potrebbe rivelare una fragilità strutturale delle competenze applicative, che emerge chiaramente nel passaggio dalla scuola all’università.

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