Partecipazione studentesca e familiare alle attività scolastiche: stanziati dal MiM 200mila euro
Il decreto ministeriale stanzia nuove risorse per supportare la partecipazione studentesca, le Consulte e il volontariato attivo nelle scuole italiane.
Un nuovo stanziamento mira a rafforzare il coinvolgimento dei giovani nelle istituzioni scolastiche per il prossimo anno. Grazie al decreto dipartimentale n. 3589, sono stati assegnati fondi specifici per promuovere la partecipazione studentesca e sostenere il volontariato sociale tra i banchi di scuola, coinvolgendo attivamente anche le famiglie.
Risorse per la partecipazione studentesca e le famiglie
Il Ministero ha ufficializzato un impegno economico significativo per l'anno scolastico 2025/2026, destinando una somma pari a 200.000 euro per finanziare attività legate alla cittadinanza attiva.
L'obiettivo primario del provvedimento, datato 26 novembre 2025, è quello di supportare concretamente le iniziative che vedono protagonisti gli alunni e i genitori nella vita scolastica.
Il ruolo centrale delle Consulte Provinciali
Gran parte dei fondi è finalizzata al potenziamento degli organi di rappresentanza, con un focus specifico sulle Consulte Provinciali degli Studenti (CPS).
Le risorse serviranno a garantire l'operatività di questi organismi attraverso azioni mirate:
Favorire un maggiore radicamento territoriale delle CPS nelle diverse aree del Paese.
Supportare la partecipazione attiva ai Coordinamenti regionali (CoR).
Assicurare la presenza dei rappresentanti al Consiglio Nazionale dei Presidenti delle Consulte (CNPC).
Coprire i costi necessari per gli incontri istituzionali dell’Ufficio di Coordinamento Nazionale.
I criteri di ripartizione dei fondi regionali
Lo stanziamento complessivo è stato suddiviso tra i vari Uffici scolastici regionali seguendo un algoritmo che garantisce equità distributiva.
Il calcolo delle quote assegnate a ciascuna regione si basa su tre parametri distinti:
Una quota fissa di 4.000 euro garantita a ogni regione.
Il 50% del residuo calcolato in proporzione al numero di studenti iscritti alle scuole secondarie di secondo grado.
Il restante 50% distribuito in base al numero di province presenti nel territorio regionale.
Il link al Decreto Ministeriale