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Passaggi da sostegno a posto comune: una sfida per la scuola

Oltre 2.300 docenti lasciano il sostegno per il posto comune. Serve rispetto per chi si specializza con i corsi INDIRE e sceglie di restare con impegno

Oltre 2.300 docenti passano da sostegno a posto comune nel 2025/26. Una dinamica ricorrente che mette in discussione la tenuta dellโ€™organico di sostegno, ma anche il rispetto per chi si specializza con serietร . La scuola deve riflettere sul valore della continuitร  e sullโ€™importanza di percorsi come i corsi INDIRE

I numeri del passaggio: una tendenza costante

Nel prossimo anno scolastico 2.307 docenti hanno richiesto il passaggio da sostegno a posto comune: 243 nella scuola dellโ€™infanzia, 999 nella primaria, 315 nella secondaria di I grado e 750 nella secondaria di II grado. Si tratta di oltre il 10% dellโ€™organico di sostegno, una percentuale significativa che testimonia un fenomeno ormai sistematico. Questa mobilitร  interna, pur prevista dalla normativa, rischia di compromettere la continuitร  didattica per gli alunni con disabilitร , oltre a impoverire lโ€™organico specializzato.

La fuga dal sostegno: un’opportunitร  o una scorciatoia?

Il passaggio da sostegno a materia viene spesso visto come trampolino verso il ruolo stabile. Chi ha beneficiato dellโ€™articolo 59 o dei percorsi TFA ordinari, una volta assunto in ruolo, spesso lascia il sostegno per trasferirsi su posto comune. Questo atteggiamento alimenta un pregiudizio ingiustificato verso i docenti che stanno per intraprendere i percorsi INDIRE, visti erroneamente come una โ€œscorciatoiaโ€. Una contraddizione che merita attenzione: chi sceglie percorsi formativi pensati per valorizzare competenze giร  maturate sul campo non puรฒ essere accusato di opportunismo.

Sostegno con INDIRE: un’opportunitร  per valorizzare le competenze

Il Governo ha giustamente puntato sui percorsi INDIRE per il sostegno, riconoscendo la necessitร  di valorizzare chi ha esperienza pluriennale o ha conseguito la specializzazione allโ€™estero. Questi corsi non sono una semplificazione, ma una forma di legittimazione e riconoscimento professionale. In un contesto dove molti docenti scelgono di abbandonare il sostegno, รจ paradossale criticare chi invece decide di specializzarsi per rimanerci. I docenti coinvolti nei percorsi INDIRE meritano rispetto, non diffidenza.

Responsabilitร , rispetto e visione comune

Prima di lanciare accuse o giudizi affrettati, occorre riflettere sul senso profondo della scuola. Lโ€™istruzione non puรฒ essere ridotta a una sequenza di movimenti strategici, ma deve rappresentare uno spazio collettivo di crescita. I docenti con esperienza, con titoli esteri o impegnati nei corsi INDIRE, sono una risorsa da valorizzare. Riconoscerne lโ€™impegno significa contribuire a una scuola piรน giusta, dove le scelte professionali non siano oggetto di polemica, ma espressione di dedizione e visione educativa.

Comunicato stampa

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